“Sì, Virginia, c’è un Babbo Natale”: la lettera che ha fatto la storia del Natale

“Sì, Virginia, c’è un Babbo Natale”: la lettera che ha fatto la storia del Natale

Tra i tanti simboli del Natale, non esistono solo luci, regali e canzoni: c’è anche una lettera che, più di un secolo fa, ha saputo trasformarsi in un vero e proprio messaggio universale di speranza. Si tratta della risposta che il giornalista Francis Pharcellus Church diede nel 1897 a una bambina di otto anni, Virginia O’Hanlon, sulle pagine del quotidiano New York Sun.

La domanda di Virginia

Virginia O’Hanlon, nata a New York nel 1889, scrisse al giornale con una curiosità che molti bambini, prima o poi, si pongono:

“Alcuni dei miei piccoli amici dicono che Babbo Natale non esiste. Papà dice: ‘Se lo dice il Sun, allora è vero’. Per favore, ditemi la verità: esiste Babbo Natale?”

La lettera originale

Il suo dubbio, ingenuo ma profondo, rifletteva un bisogno di conferme che va oltre la semplice figura del portatore di doni.

Virginia O’Hanlon

La risposta del giornalista

Il 21 settembre 1897, il Sun pubblicò la risposta di Francis P. Church, che iniziava con le celebri parole:

“Sì, Virginia, c’è un Babbo Natale.”

Church, giornalista di esperienza e spirito critico, non intese parlare di slitte o renne volanti. La sua risposta fu invece un piccolo capolavoro di filosofia e poesia: Babbo Natale non era visto come una persona reale, ma come simbolo della fede, della generosità, dell’amore e della speranza che vivono nei cuori umani, soprattutto dei bambini. Negare Babbo Natale, scrisse, significava negare anche queste verità immateriali, ma essenziali.

Francis Pharcellus Church

Il valore universale

Quella risposta è diventata una delle editoriali più celebri della storia del giornalismo americano, ristampata ogni anno fino alla chiusura del Sun nel 1950 e tradotta in moltissime lingue. Ancora oggi viene riproposta durante il periodo natalizio, letta a scuola, citata nei film e nelle opere teatrali.

Il suo successo deriva dalla capacità di parlare non solo ai bambini, ma anche agli adulti: invita a custodire la meraviglia, la fiducia e l’immaginazione come parti essenziali della vita.

L’eredità di Virginia

Virginia O’Hanlon crebbe, diventò insegnante e dottoressa in pedagogia, e fino alla fine della sua vita raccontò con orgoglio di essere stata la destinataria di quella lettera che aveva commosso milioni di persone e che conteneva un invito a ricordare che i valori invisibili, ma profondi – amore, bontà, speranza – esistono e meritano di essere coltivati.

E in questo senso, Babbo Natale continuerà sempre a vivere.