Super scroccone

Si è finto un assistente di volo per sei anni e ha preso 120 aerei gratis

L'incredibile storia di Tiron Alexander. Altro che voli low cost...

Si è finto un assistente di volo per sei anni e ha preso 120 aerei gratis
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Signore e signori, allacciate le cinture: sta per decollare la storia (vera) di Tiron Alexander, un uomo della Florida che ha portato il concetto di “volare gratis” a un livello mai raggiunto nemmeno dai più incalliti cercatori di offerte low cost.

Tiron Alexander, l'uomo che volava... gratis

Tiron, che di mestiere non faceva il pilota, né l’assistente di volo, né tantomeno il passeggero pagante, ha deciso che i cieli dovevano essere liberi. Per lui. E solo per lui. Così, con lo spirito di un moderno Frank Abagnale Jr. e la faccia tosta di chi non ha mai fatto la fila al check-in, si è spacciato per dipendente di varie compagnie aeree e ha viaggiato a sbafo per ben sei anni. Sì, sei.

Utilizzando una creatività degna di un autore di soap opera, Alexander ha messo insieme più di 30 identità false (ci vuole impegno anche solo per ricordarsele tutte) e si è imbarcato su oltre 120 voli riservati esclusivamente all’equipaggio. Il tutto sfruttando un sistema ideato proprio per consentire al personale delle compagnie aeree di volare senza pagare. Insomma, ha usato la corsia preferenziale... senza nemmeno lavorare lì.

Come è stato beccato

A inchiodarlo è stata la Tsa – che, con l’arguzia di chi ha finalmente trovato il tasto giusto da premere sul Pc, ha scoperto la truffa. Pare infatti che il nostro viaggiatore abbia avuto la brillante idea di manomettere il sistema di prenotazione online, facendo credere di essere un membro dello staff autorizzato a bordo.

E mentre lui viaggiava in lungo e in largo, gli addetti alla sicurezza delle compagnie aeree dormivano sonni tranquilli, ignari che tra di loro c’era un “collega” con più alias di un agente segreto.

Ha sfruttato le falle del sistema

Ovviamente, ora le autorità federali hanno cominciato a farsi qualche domanda. Tipo: “Com’è possibile che nessuno se ne sia accorto per sei anni?” O anche: “Cosa ci serve esattamente per identificare un membro dell’equipaggio?".

La storia di Alexander ha messo in luce tutte le falle di un sistema che dovrebbe, almeno sulla carta, impedire a chiunque non sia addestrato (o pagato) per stare a bordo di un aereo di accedervi. Ma si sa, tra il dire e il decollare c’è di mezzo il controllo.

Conclusione? Alexander è stato dichiarato colpevole di frode telematica, e probabilmente non vedrà più un aereo per un bel pezzo. Ma la vera morale di questa storia è un’altra: quando il sistema ha più buchi di un colabrodo, basta un po’ di creatività per volare alto. Letteralmente.