Filmato virale

Poliziotto si collega via Zoom all’udienza in Tribunale… in mutande

L'incredibile disattenzione dell'agente Matthew Jackson, del distretto di Detroit (Usa). Quando il giudice gli ha chiesto "indossa i pantaloni?" non ha potuto fare altro che dire un candido "no, signore"

Poliziotto si collega via Zoom all’udienza in Tribunale… in mutande

Una delle eredità che ci ha lasciato il Covid sono le riunioni a distanza, in call. E può capitare che, nella comodità di casa, si indossi semplicemente la camicia e sotto si tengano i pantaloni della tuta o del pigiama. Ma bisogna fare attenzione a puntare la telecamera nel modo giusto, perché il rischio di figuracce imbarazzanti è dietro l’angolo.

Lo sa bene l’agente di polizia, Matthew Jackson, del distretto di Detroit (Usa), che si è presentato in collegamento video senza pantaloni, indossando soltanto la parte superiore della divisa. In pratica, era in mutande.

Una scena surreale, diventata subito virale, che ha lasciato senza parole il giudice e l’avvocata collegata alla sessione Zoom.

Il collegamento “a metà divisa”

L’episodio è avvenuto lunedì 27 ottobre 2025 durante un’udienza virtuale. L’agente Jackson, probabilmente convinto che la telecamera inquadrasse solo il busto, si è collegato con la camicia d’ordinanza perfettamente stirata — ma sotto, niente pantaloni.

Quando il giudice ha fatto l’appello, l’immagine sullo schermo ha mostrato chiaramente la scena: il poliziotto in mutande davanti a tutti i partecipanti.

“Agente, ha addosso i pantaloni?”, ha chiesto incredulo il giudice.

La risposta, altrettanto sincera quanto imbarazzata, è arrivata subito:

“No, signore”.

Pochi secondi dopo, l’agente ha spostato la telecamera per evitare ulteriori inquadrature compromettenti.

Un caso che fa discutere: scatta l’indagine interna

Nonostante l’udienza sia poi proseguita senza intoppi, il gesto non è passato inosservato. Il Dipartimento di Polizia di Detroit ha annunciato l’apertura di un’indagine interna.
In una nota ufficiale, il comando ha dichiarato:

“Il Dipartimento richiede ai suoi agenti di presentarsi sempre in modo dignitoso e professionale durante i procedimenti giudiziari. Le azioni dell’agente coinvolto non rappresentano i valori e la professionalità del corpo di polizia di Detroit. Verranno presi i provvedimenti necessari per tutelare la fiducia dei cittadini e l’immagine del dipartimento”.

Sorpresa e incredulità tra i presenti

Secondo quanto riportato dai media locali, anche il giudice e l’avvocata dell’imputata, TaTaNisha Reed, sono rimasti sconcertati.

“Cercavo di capire se stavo davvero vedendo quello che pensavo – ha raccontato la legale –. È stato un momento… particolare, soprattutto trattandosi di un agente di polizia.”

Il capo del distretto ha poi commentato:

“Il giudice era scioccato. L’agente Jackson è una persona che conosciamo bene: solitamente impeccabile e rispettoso. Nessuno si aspettava un simile scivolone.”

Da gaffe a lezione virale: l’importanza del “dress code digitale”

Il video dell’udienza ha fatto rapidamente il giro dei social, diventando un caso di studio su come le udienze virtuali – sempre più diffuse negli Stati Uniti – richiedano la stessa etichetta professionale di quelle in presenza.
Un episodio che, pur strappando un sorriso, ricorda a tutti quanto la tecnologia possa “metterci a nudo”… letteralmente.