Imposte assurde

La curiosa tassa sulle finestre: quando i vetri costavano più dei muri

Ideata nel 1695 in Inghilterra. In molti reagirono... murando i vetri

La curiosa tassa sulle finestre: quando i vetri costavano più dei muri

Se pensate che le tasse moderne siano fastidiose, immaginatevi di dover pagare semplicemente per avere delle finestre in casa o in negozio. È proprio quello che accadde in Inghilterra il 31 dicembre 1695, quando il governo decise di introdurre una “tassa sulle finestre”, la Windows Tax.

La curiosa tassa inglese sulle finestre

L’idea era semplice: più finestre aveva una casa, più ricca doveva essere la famiglia che vi abitava, e quindi più tasse avrebbe dovuto pagare. Una trovata fiscale che oggi ci fa sorridere, ma che all’epoca provocò reazioni davvero singolari.

Le vetrine murate

Molti negozianti e proprietari, pur di risparmiare qualche soldo, non persero tempo: murarono le loro vetrine. Sì, avete capito bene: negozi che un tempo esponevano con orgoglio merci colorate si trasformarono in anonime facciate di mattoni. Il risultato? Città con vie piene di edifici quasi “ciechi”, dove la luce naturale diventò un lusso e la creatività architettonica dovette fare i conti con la burocrazia.

E’ durata a lungo

La tassa sulle finestre rimase in vigore per oltre due secoli, fino al 1851, lasciando dietro di sé un curioso patrimonio di case e negozi che, almeno per un periodo, preferirono il mattone al vetro. Oggi, ricordare questa misura ci fa sorridere, ma ci ricorda anche come la fiscalità possa, letteralmente, cambiare il volto delle città.

In fondo, c’è qualcosa di irresistibilmente umano in questa storia: davanti a una tassa ingegnosa, l’ingegno dei cittadini risponde… murando finestre!