"Impresa" non riuscita

Influencer raggiunge una delle tribù più isolate (e feroci) del mondo e lascia una Coca Cola: finisce malissimo

La direttrice dell’organizzazione Survival International: “Sconsiderato e idiota. Ha messo in pericolo la loro vita. Basterebbe un semplice raffreddore per sterminarli”

Influencer raggiunge una delle tribù più isolate (e feroci) del mondo e lascia una Coca Cola: finisce malissimo
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Un gommone, una lattina di Coca-Cola, una noce di cocco e un sogno (decisamente sconsiderato, anzi "idiota", per citare le autorità): diventare famoso raggiungendo una delle tribù più isolate e inaccessibili del pianeta. È questa l'assurda impresa che ha visto protagonista Mykhailo Polyakov, 24 anni, cittadino statunitense di origini ucraine, nonché aspirante influencer. Peccato che la sua “missione social” si sia conclusa con un paio di manette e una probabile condanna.

Ed è comunque andata bene: l'ultima persona che aveva tentato di avvicinare i Sentinelesi - un missionario, nel 20218 - è stata trafitta dalle loro frecce. 

Lo youtuber fa incursione sull’isola proibita

Polyakov ha deciso di salpare alla volta di North Sentinel, una minuscola isola delle Andamane nel Golfo del Bengala, considerata da decenni off limits per chiunque. A proteggerla non è solo la legge indiana, che l’ha dichiarata riserva tribale protetta già nel 1956, ma anche gli stessi abitanti: i Sentinelesi, noti per la loro totale ostilità verso l'esterno. Niente contatti con il mondo moderno, nessun tipo di immunità alle nostre malattie e una storia segnata da violente difese del proprio territorio.

Ma niente di tutto questo ha fermato il giovane youtuber. Una volta approdato nei pressi dell’isola, ha tentato – senza successo – di attirare l’attenzione della tribù. Poi, con totale incoscienza, ha deciso di sbarcare sulla spiaggia e lasciare due "regalini": una Coca-Cola e una noce di cocco. Il gesto, apparentemente innocuo, ha in realtà messo a rischio non solo la sua vita, ma anche quella dei Sentinelesi, che sono privi di anticorpi rispetto alle malattie del mondo civilizzato.

La denuncia dei pescatori e l'arresto

Convinto di averla fatta franca, Polyakov è tornato tranquillamente nel suo resort a Port Blair, la capitale delle Andamane e Nicobare. Ma la sua presenza non è passata inosservata: alcuni pescatori, che lo avevano notato rientrare, hanno segnalato il tutto alla polizia. Due giorni dopo, è scattato l’arresto.

Oltre al reato d'ingresso illegale in una zona protetta, a inchiodarlo ci ha pensato la sua stessa videocamera. Intendeva usarla per documentare l’“impresa” sul suo canale YouTube, Neo-Orientalist (che conta qualche centinaio di iscritti), ma le autorità l’hanno sequestrata trasformandola in una prova a suo carico. E non era neanche la prima volta: aveva già tentato di raggiungere l’isola altre due volte, nell’ottobre 2024 e nel gennaio 2025. Ora rischia dai tre ai cinque anni di carcere.

“Sconsiderato e idiota”: la condanna di Survival International

Caroline Pearce, direttrice dell’organizzazione Survival International, non ha usato mezzi termini: “Sconsiderato e idiota. Ha messo in pericolo la vita dei Sentinelesi. Basterebbe un semplice raffreddore per sterminarli.”

Ha anche lanciato l’allarme: i casi di influencer che tentano di “connettersi” con popolazioni isolate sono in aumento. E sono una minaccia seria.L’India, sottolinea Pearce, ha il dovere legale di proteggere queste comunità da intrusioni di ogni tipo, siano esse missionari, turisti curiosi, pescatori fuorilegge o youtuber a caccia di visualizzazioni.

Una tribù che ha scelto l’isolamento

I Sentinelesi, tra i pochi popoli ancora completamente isolati dal resto dell’umanità, non vogliono contatti. Punto. La loro popolazione stimata oscilla tra i 50 e i 200 individui. Hanno respinto elicotteri, ucciso pescatori che si sono avvicinati per errore nel 2006, e un missionario cristiano nel 2018, trafitto dalle loro frecce. 

Il governo indiano da tempo ha abbandonato qualsiasi tentativo di comunicazione diretta, preferendo un approccio discreto e indiretto. Non sono “aggressivi per natura”, spiegano gli esperti, ma piuttosto profondamente segnati da una lunga storia di invasioni e tentativi di assimilazione. E reagiscono come chi ha imparato a difendersi con ogni mezzo.

L’unico contatto riuscito? Quello con un’antropologa

Eppure, c’è stato un singolo caso documentato in cui i Sentinelesi hanno accettato un contatto pacifico: nel 1991, grazie all'antropologa indiana Madhumala Chattopadhyay. Il segreto del suo successo? Rispetto, preparazione… e cocchi. Tanti cocchi.

Madhumala Chattopadhyay

All’epoca, Chattopadhyay e il suo team si avvicinarono all’isola lanciando cocchi in mare, un gesto simbolico di pace. I Sentinelesi si avvicinarono per raccoglierli. Durante il secondo incontro, arrivarono persino ad arrampicarsi sulla barca per prenderne altri. A fare la differenza, secondo molti, fu anche la presenza femminile nel gruppo, che aiutò a rendere l’incontro meno minaccioso.