Il sistema di allerta affaticamento dell'auto continua a richiamarlo, ma lui ha soltanto... gli occhi a mandorla
L'incredibile storia di un guidatore cinese e della sua auto

Un giovane automobilista cinese si è trovato a combattere con la tecnologia della sua nuova auto elettrica di lusso, la Xiaomi SU7 Max, a causa di un’insolita incompatibilità: i suoi occhi. Troppo "a mandorla", tanto da far sembrare al sistema ultra-tecnologico che si stia costantemente addormentando...
"Sei stanco, fermati". Ma lui... è cinese
Il signor Li, residente nella provincia di Zhejiang, ha recentemente acquistato una Xiaomi SU7 Max, un’auto che ha attirato l’attenzione globale per le sue performance straordinarie – basti pensare che passa da 0 a 100 km/h in soli 2,78 secondi. Ma se da un lato l’elegante berlina elettrica rappresenta il futuro della mobilità sostenibile, dall’altro si è rivelata una fonte di frustrazione per il giovane proprietario.
Non appena ha iniziato a guidarla, Li ha notato un comportamento insolito: l’auto emetteva ripetutamente l’avviso vocale “Per favore, concentrati sulla guida”, accompagnato dal messaggio sul display “Concentrati sulla guida, fai attenzione alla sicurezza”. Bene, direte voi. Ma la questione è che il fatto accadeva anche quando era pienamente attento e con lo sguardo fisso sulla strada.
La scoperta
Dopo alcuni giorni di disagio, Li ha intuito la possibile causa del problema: i suoi occhi particolarmente piccoli. Il sistema di monitoraggio della fatica del conducente, basato su una videocamera interna e algoritmi di riconoscimento facciale, sembrava interpretare erroneamente la sua espressione facciale come un segno di sonnolenza o distrazione.
"All’inizio pensavo fosse un errore temporaneo del sistema - ha raccontato Li in un’intervista ai media cinesi - Poi ho capito che succedeva ogni volta che guidavo, anche quando ero perfettamente vigile. Ho fatto qualche test e ho capito che i miei occhi venivano "letti" come chiusi o semi-chiusi dal software".
Tra ironia e inclusività
La notizia ha sollevato un acceso dibattito sui social cinesi, tra chi ironizza sull’incidente e chi solleva interrogativi più seri sulla diversità fisiologica e l’inclusività dell’intelligenza artificiale nei veicoli moderni. Alcuni utenti hanno suggerito che Xiaomi dovrebbe aggiornare il software per tener conto di una più ampia gamma di tratti somatici, evitando così discriminazioni involontarie.
Xiaomi, da parte sua, non ha ancora rilasciato un commento ufficiale, ma secondo alcune fonti interne l’azienda starebbe già lavorando a un aggiornamento del sistema di rilevamento della fatica per migliorarne la precisione.
Nel frattempo, il signor Li continua a guidare la sua SU7 Max, anche se accompagnato da frequenti richiami elettronici a “restare vigile”. Una situazione paradossale che, almeno per ora, trasforma una delle auto più all’avanguardia sul mercato in un’esperienza un po’ troppo invadente per alcuni guidatori.