Succede anche ai Premi Nobel: Mary Brunkow, biologa statunitense appena insignita del Premio Nobel per la Medicina 2025, ha rischiato di non scoprire subito la notizia probabilmente più importante della sua vita.
Quando il segretario generale dell’Assemblea dei Nobel, Thomas Perlman, l’ha chiamata per informarla della vittoria, la scienziata… ha riattaccato!
“Mi ha squillato il telefono e ho visto un numero dalla Svezia. Ho pensato: sarà spam o qualcosa del genere. Così ho spento il telefono e sono tornata a dormire”, ha raccontato sorridendo durante un’intervista con Adam Smith, direttore scientifico di Nobel Prize Outreach.
“Anche il cane era confuso”: la reazione di Mary Brunkow dopo la notizia
Solo dopo un’ora e mezza, la ricercatrice ha capito cosa stava succedendo davvero:
“Ho sentito mio marito parlare con qualcuno e poi ho ricevuto la notizia. Anche il cane era confuso! Non mi aspettavo di vincere il Nobel, non ho ancora realizzato.”
Un risveglio decisamente fuori dal comune per la scienziata, premiata insieme ai colleghi Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi per una scoperta che ha rivoluzionato la medicina moderna: l’identificazione del gene Foxp3, chiave per comprendere come il sistema immunitario evita di attaccare se stesso.
La scoperta che ha cambiato la medicina
Negli anni ’90, Brunkow e il suo team studiarono una mutazione osservata nei topi che causava difetti nel sistema immunitario. Quella ricerca portò a identificare Foxp3, la molecola che programma le cellule T regolatorie, fondamentali per prevenire le malattie autoimmuni.
“È stato un lavoro di squadra incredibile, una vera e propria fatica molecolare”, ha spiegato Brunkow.
“All’epoca non avevamo gli strumenti di oggi, ma è stato emozionante capire come una piccola mutazione genetica potesse avere effetti così grandi.”
“La scienza è cambiata, ma il lavoro di squadra resta la chiave”
Oggi Mary Brunkow non lavora più direttamente in quel campo di ricerca, ma continua a seguire con entusiasmo gli sviluppi che la sua scoperta ha reso possibili.
“Ci vogliono tanti cervelli diversi che lavorano insieme: nessuno può arrivare a certi risultati da solo. Questo è il vero potere della scienza.”