Tra entusiasmo e critiche

In Cina hanno creato un robot che può partorire grazie a un utero artificiale

Potrebbe essere commercializzato entro un anno e sta già scatenando il dibattito

In Cina hanno creato un robot che può partorire grazie a un utero artificiale
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L’8 agosto, il portale cinese di scienza e tecnologia Kuai Ke Zhi ha pubblicato un’intervista esclusiva a Zhang Qifeng,  CEO di Kaiwa Technology, una startup di robotica che sta lavorando a un progetto rivoluzionario: il primo robot umanoide per la gravidanza al mondo.

Secondo Qifeng, la sua azienda sarebbe ormai vicina al completamento di un modello capace non solo di simulare una gravidanza, ma di portarla avanti per 10 mesi e persino di partorire un bambino vivo, grazie a un avanzato modulo addominale con integrata una capsula di incubazione.

Il cuore del progetto: un utero artificiale integrato in un robot

Al centro del robot surrogato si trova un utero artificiale, in cui l’embrione impiantato viene immerso in fluido amniotico e nutrito attraverso un tubo collegato al cordone ombelicale.

Qifeng ha spiegato che questa tecnologia ha già dato risultati molto positivi nei test sugli animali e che il robot potrebbe essere commercializzato entro un anno, a un prezzo inferiore a 100.000 yuan (circa 14.000 dollari).

"La tecnologia dell’utero artificiale è già in una fase matura - ha dichiarato a Kuai Ke Zhi, citato dal Chosun Daily - Ora deve essere impiantata nell’addome del robot, in modo che una persona reale e il robot possano interagire per ottenere la gravidanza, consentendo al feto di crescere al suo interno".

Dibattito etico e sociale: tra critiche e sostegno

La notizia è diventata immediatamente virale sui social media cinesi, scatenando un acceso dibattito.

Molti critici hanno definito l’idea “innaturale”, accusandola di essere crudele ed eticamente inaccettabile, perché priva il feto del legame biologico ed emotivo con la madre naturale.

Altri, invece, hanno accolto il progetto con entusiasmo. Numerosi utenti hanno sottolineato come questa tecnologia potrebbe rappresentare una speranza per le coppie che non riescono a concepire né naturalmente né tramite inseminazione artificiale tradizionale. Altri ancora la vedono come un passo avanti per liberare le donne dai vincoli fisici della gravidanza.

"Se il prezzo è solo la metà del mio stipendio annuale, lo comprerei subito", ha commentato un utente.

"Ho provato tre volte con l’inseminazione artificiale, tutte fallite. Ora ho finalmente la possibilità di avere un bambino", ha scritto un’altra persona.

Lo scetticismo degli esperti medici

Nonostante il clamore, diversi esperti hanno espresso forti dubbi scientifici sulla possibilità che un robot del genere possa davvero sostituire la complessità di una gravidanza naturale.

Gli specialisti ricordano infatti che aspetti fondamentali come la secrezione ormonale materna, l’interazione con il sistema immunitario e lo sviluppo neurologico del feto dipendono da processi biologici che la scienza conosce ancora solo in parte. Per questo motivo, replicarli artificialmente sarebbe, al momento, quasi impossibile.

Utero artificiale e robot gravidanza: il futuro è già qui?

Il progetto di Kaiwa Technology, pur tra scetticismi e polemiche etiche, segna un passo importante nella ricerca sul parto artificiale e sulla robotica applicata alla medicina.

Resta da capire se questo robot gravidanza sarà davvero in grado di mantenere le promesse o se rimarrà un esperimento visionario. Di certo, il dibattito sull’utero artificiale e sui suoi possibili usi è appena iniziato e continuerà a far discutere in tutto il mondo.