Il 20 marzo 1800 Alessandro Volta presenta la pila

Sono passati esattamente 225 anni da quel 20 marzo 1800 che ha cambiato moltissimo nella storia dell'umanità, almeno dal punto di vista della tecnologia e della scienza. Era il  20 marzo 1800 e Alessandro Volta presentava ufficialmente l’invenzione della pila.

Alessandro Volta e l'invenzione della pila

Quel giorno l'inventore comasco (nato il 18 febbraio 1745 in riva al lago) annunciò al mondo la sua invenzione scrivendo una lettera al presidente della Royal Society (l'accademia inglese delle scienze). Il mondo era destinato a cambiare: era stato creato infatti il primo generatore artificiale di elettricità.

Come è nata la pila di Volta

Non pensate, ovviamente, alle moderne pile che utilizziamo per far funzionare moltissimi oggetti. Era infatti una colonna composta da una serie di dischetti di zinco, feltro imbevuto di acqua salata e rame impilati l'uno sull'altro. Collegando un filo elettrico alle due estremità, si poteva prelevare l'elettricità generata dalla reazione chimica.

Lo sapevate che?

Il lavoro di Volta fu lunghissimo. Nei suoi primi esperimenti utilizzò dei bicchieri da vino riempiti di acqua salata o di salamoia (acqua acidula).

L'invenzione della pila arrivò dalla "disputa" con un altro geniale nostro connazionale, Luigi Galvani. Quest’ultimo sosteneva che gli animali fossero attraversati da una elettricità “intrinseca” prodotta dal cervello e poi portata dai nervi ai muscoli dove veniva immagazzinata. Era arrivato a questa conclusione al seguito di alcuni esperimenti con le rane. Volta contestò l’ipotesi di Galvani e intuì che la rana non era  la causa diretta del passaggio di corrente poiché il movimento dell’animale era molto più accentuato quando per l’esperimento venivano usati metalli diversi tra loro.

L’unità di misura del potenziale della corrente elettrica è ancora oggi chiamata Volt in tutto il mondo, proprio in onore di Alessandro Volta.