CORSA VERSO IL FUTURO

A Pechino la prima mezza maratona al mondo per robot umanoidi

La corsa si è svolta nell’E-Town, zona high-tech della capitale cinese. L'obiettivo finale? Fare della Cina la superpotenza numero uno nella robotica

A Pechino la prima mezza maratona al mondo per robot umanoidi
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No, non è il trailer di un film di fantascienza. A Pechino, decine di robot umanoidi hanno partecipato alla prima mezza maratona mai organizzata per... esseri dalle gambe d’acciaio. Una corsa di 21,1 chilometri con partecipanti bipedi alimentati a batteria, accompagnati da ingegneri in maglietta tecnica e arbitri pronti a misurare tempi e penalità.

La corsa si è svolta nell’E-Town, zona high-tech della capitale cinese, dove tra grattacieli scintillanti e laboratori all’avanguardia si coltiva il sogno: fare della Cina la superpotenza numero uno nella robotica.

Umani da una parte, robot dall’altra

La scena? Surreale. Da un lato della strada, i corridori in carne e ossa con smartphone alla mano immortalano ciò che hanno davanti. Dall’altro - in un percorso parallelo - una parata di androidi un po’ barcollanti, vestiti da atleti. Al via della maratona, tra musica pop e droni che sorvolano la pista, i robot hanno cominciato a muovere i primi passi. Alcuni con passo deciso, altri... meno.

C’è stato anche chi, come in ogni maratona che si rispetti, ha avuto qualche contrattempo: un robottino caduto si è rialzato da solo tra gli applausi, un altro — più ambizioso — ha deviato dalla rotta schiantandosi su una barriera (e persino su un ingegnere).

Tiangong Ultra, il robot vincitore della maratona

A vincere è stato il robot più alto in gara, Tiangong Ultra, un bestione di 1 metro e 80 capace di raggiungere i 12 km/h, affrontare scale e terreni scivolosi come sabbia e ghiaia. Lo ha progettato un centro di ricerca di Pechino, e sembra pronto per la prossima missione su Marte. All’opposto, il piccolo Little Giant, alto appena 75 cm ma con caviglie snodate a 180 gradi e suole in gomma per non scivolare. Un concentrato di tecnologia, pensato per affrontare le superfici più difficili.

Altri nomi in gara? Il G1 di Unitree Robotics, il PM01 di Engineairobot, Kuavo di Leju, e i modelli super-avanzati di Noetix Robotics e Lingbao Casbot. Alcuni si muovevano in modo autonomo, altri erano pilotati a distanza.

Una vera corsa verso il futuro

Ma attenzione, non è stata una semplice sfilata: niente cambio batterie per tutta la durata della gara, pena la penalità. Quindi, oltre a camminare (e correre), questi robot dovevano anche risparmiare energia come veri atleti di resistenza.

Per arrivare pronti all’evento, alcune aziende hanno fatto allenare i propri robot tutti i giorni, facendogli percorrere distanze equivalenti a una mezza maratona. A ritmi di 8 o 10 km/h.

Gli ingegneri che corrono di pari passo ai propri atleti robot

"Una corsa così lunga è un test durissimo per tutto: batterie, giunture, software. E anche per noi che li programmiamo", ha raccontato Cui Wenhao, giovane ingegnere di Noetix Robotics.

L’obiettivo della manifestazione? Dimostrare che i robot umanoidi sono pronti a uscire dai laboratori e camminare, letteralmente, tra noi.

"Correre può sembrare una cosa semplice per un umano", ha detto Liang Liang, uno degli organizzatori. "Ma per un robot, è come saltare sulla Luna".

E così, passo dopo passo, maratona dopo maratona, la Cina corre dritta verso il futuro.

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