SFIDARE IL TEMPO

"Boyhood", il film che ha impiegato 12 anni per essere girato… con gli stessi attori che invecchiano davvero

Ogni anno, per 12 anni, Linklater ha richiamato gli stessi attori per qualche giorno di riprese catturando ogni cambiamento sulla pellicola

"Boyhood", il film che ha impiegato 12 anni per essere girato… con gli stessi attori che invecchiano davvero
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Nel mondo del cinema, dove le storie di formazione si condensano in due ore e gli attori cambiano volto (o età) grazie al trucco o agli effetti speciali, c’è un film che ha deciso di sfidare il tempo. Letteralmente. Si chiama Boyhood, ed è una delle imprese cinematografiche più curiose, ambiziose e uniche della storia del grande schermo: girato nell’arco di 12 anni, con gli stessi attori che invecchiano insieme ai loro personaggi.

L’artefice di questa folle e meravigliosa idea è Richard Linklater, regista texano noto per la trilogia di Before Sunrise. Nel 2002 ha riunito un piccolo cast e ha iniziato a girare alcune scene di un film che racconta la crescita di un bambino, Mason, dall’infanzia all’età adulta. Ogni anno, per 12 anni, Linklater ha richiamato gli stessi attori per qualche giorno di riprese. Il risultato? Un’opera che non solo racconta il tempo, ma lo incarna.

Una produzione da record

Boyhood è stato tecnicamente in produzione per 4208 giorni, ma è stato girato in soli 39 giorni effettivi spalmati su 12 anni. Un puzzle annuale, meticoloso, che ha visto gli attori crescere, cambiare, maturare insieme ai loro personaggi, senza artifici, senza trucco, senza effetti digitali. I protagonisti principali sono Ellar Coltrane, che interpreta Mason, Lorelei Linklater (figlia del regista) nel ruolo della sorella Samantha, Patricia Arquette e Ethan Hawke nei panni dei genitori separati.

"Boyhood", il film che ha impiegato 12 anni per essere girato… con gli stessi attori che invecchiano davvero
Una scena del film Boyhood

Quando tutto è cominciato, Ellar Coltrane aveva 7 anni. Quando il film si è concluso, ne aveva 19. Il suo volto cambia, la voce si fa più profonda, i capelli si allungano o si accorciano. E lo spettatore lo osserva crescere come se fosse un familiare, un amico, un figlio. Un’esperienza che va oltre la narrazione: è vita vera catturata su pellicola.

Linklater, dal canto suo, sapeva dove voleva arrivare con la storia, ma ha lasciato grandi spazi vuoti da riempire man mano, osservando come cambiavano i suoi attori e la loro vita. Un’opera in divenire, un continuo adattamento. Ogni anno riguardava il girato, rimontava, ricalibrava. Boyhood non è solo un film sul tempo che passa, ma un film girato nel tempo che passa, senza mai fingere che il tempo non stia scorrendo.

"Boyhood", il film che ha impiegato 12 anni per essere girato… con gli stessi attori che invecchiano davvero
Patricia Arquette ha vinto il premio Oscar come miglior attrice non protagonista  per la sua interpretazione in Boyhood

Durante quei 12 anni, mentre Boyhood prendeva forma, il regista ha girato altri otto film, Patricia Arquette ha lavorato in oltre 130 episodi della serie Medium, ed Ethan Hawke ha recitato in una ventina di pellicole. Ma ogni anno tornavano, fedelmente, per qualche giorno, a essere la famiglia di Mason.

Un film da vedere (e da vivere)

Boyhood è più di un film: è un esperimento umano, una riflessione profonda sulla famiglia, sull’adolescenza, sui cambiamenti inevitabili della vita. È un progetto che non si potrebbe replicare, perché richiede tempo, dedizione e fiducia quasi assoluta nel processo.

E quando Mason, ormai adulto, si affaccia al futuro, lo spettatore ha la sensazione di aver vissuto davvero 12 anni con lui. Perché, in fondo, lo ha fatto.