Un gigantesco "mondo sommerso" scoperto sotto un iceberg
Il distacco dell'iceberg A-84 ha rivelato l'esistenza di un ecosistema grande quanto la città di Chicago

Una foresta di spugne, picnogonidi giganti, pesci, polpi, coralli enormi, anemoni ed eteree meduse di profondità, completamente "nascosta" sotto un iceberg grande tanto quanto la città di Chicago. Una scoperta straordinaria avvenuta sotto la piattaforma Giorgio VI in Antartide.
Un intero ecosistema "nascosto" sotto un iceberg
Era il 13 gennaio 2025 quando l'enorme iceberg - denominato A-84 - si è staccato dalla piattaforma di ghiaccio. In quel momento una nave da ricerca, la R/V Falkor dello Schmidt Ocean Institute, si trovava in zona e gli scienziati hanno deciso di avvicinarsi per osservare il fondale marino, incuriositi dalla possibilità di capire cosa ci fosse sotto. E la sorpresa è stata enorme.
"Abbiamo colto l'attimo, cambiato il nostro piano di spedizione e ci siamo lanciati in modo da poter osservare cosa stava accadendo nelle profondità sottostanti - ha spiegato Patricia Esquete, ecologa marina dell'Università di Aveiro, in Portogallo - Non ci aspettavamo di trovare un ecosistema così bello e fiorente. In base alle dimensioni degli animali, le comunità che abbiamo osservato sono lì da decenni, forse anche da centinaia di anni".
Una sorta di rompicapo
La scoperta apre anche a una serie di domande per gli studiosi. Che ci siano creature nelle estreme profondità dei mari non è certo un mistero, ma l'area in questione è stata scoperta sotto una calotta di ghiaccio spessa circa 500 metri, dove "riposava" da chissà quanto tempo. Il che significa che gli esseri viventi che si trovavano al di sotto hanno trovato il modo di nutrirsi e sopravvivere in qualche modo.
Difficile anche stabilire da quanto tempo si fosse creato questo straordinario ecosistema. Per cercare una risposta gli studiosi hanno analizzato le spugne marine, che di solito crescono di circa 2,5 centimetri all'anno. Ma in questo caso si trattava di spugne enormi, probabilmente lì per decenni, se non addirittura secoli.
E poi ci sono le specie animali.
"Ci aspettavamo che, non potendo questi ecosistemi essere alimentati dalla fotosintesi che avviene in superficie, l'ecosistema fosse più povero e meno consolidato", ha aggiunto Esquete.
E invece l'ecosistema scoperto si è rivelato particolarmente ricco, segno che qualsiasi nutrimento sia arrivato fino a lì lo abbia fatto attraverso le correnti, scivolando sotto la piattaforma di ghiaccio.
Rimangono ora alcune domande sicuramente interessanti per gli studiosi: in primis cosa succederà ore e come si svilupperà l'enorme ecosistema ora che il "tetto" di ghiaccio che lo proteggeva e sotto il quale si è sviluppato è sparito.