UN INSOLITO ASSALTO

Putin sotto assedio... delle antilopi: l'invasione che sta mettendo in ginocchio gli agricoltori russi

Circa un milione di esemplari di saiga hanno invaso campi e distrutto raccolti e i contadini chiedono aiuto al presidente russo

Putin sotto assedio... delle antilopi: l'invasione che sta mettendo in ginocchio gli agricoltori russi
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Altro che cavallette. A seminare il panico tra gli agricoltori della regione di Saratov, nel sud-ovest della Russia, sono... le antilopi. Ma non una manciata: circa un milione di esemplari di saiga hanno invaso campi, distrutto raccolti e perfino contaminato fiumi. Gli agricoltori, disperati, si sono rivolti direttamente al presidente Vladimir Putin: “Aiutateci, qui non sopravvive più niente!”

"Nessuno chiede loro i passaporti" e le antilopi assediano i campi

Il curioso assedio è iniziato alla fine di maggio, quando circa 500.000 saiga hanno attraversato il confine dal Kazakistan, loro patria d’origine, per spingersi fino a Saratov, regione affacciata sul fiume Volga e tra le più produttive a livello agricolo in Russia (circa 4 milioni di tonnellate di cereali all’anno, pari al 3,5% del totale nazionale).

Ma invece dei trattori, nei campi si sono ritrovati a fare i conti con mandrie di erbivori affamati, che si sono dati a un banchetto sfrenato tra spighe, orzo e grano. Alcuni agricoltori hanno raccontato di scene quasi surreali: interi raccolti divorati, fiumi inquinati da carogne di antilopi annegate, e riserve d’acqua compromesse.

L’ironia non manca. Evgeny Karabanov, esponente dell’Unione del grano del Kazakistan, ha commentato l’invasione con una battuta che ha fatto il giro dei media: “La loro area di migrazione si è notevolmente ampliata… Nessuno chiede loro i passaporti”.

Ma per gli agricoltori di Saratov la situazione è tutt’altro che comica. Il loro appello è stato rilanciato su diversi canali Telegram, molto seguiti dalla comunità agricola locale: “Ci auguriamo che comprendiate la gravità della situazione e ci aiutiate a risolvere questo problema, che minaccia l’esistenza stessa dell’agricoltura nella nostra regione”.

Una vera e propria invasione

Come se non bastasse, le perdite economiche non sono coperte da assicurazione: le saiga, non essendo ufficialmente riconosciute come “parassiti agricoli”, non rientrano nelle categorie coperte. E abbatterle è fuori discussione. Dopo essere quasi scomparse negli anni ’90, le saiga sono ora protette in Russia, dove la caccia è severamente vietata.

Un esemplare di antilope saiga

Il loro sorprendente ritorno – da appena 25.000 esemplari a ben oltre 4 milioni in tutto il Kazakistan – è considerato un successo mondiale della conservazione ambientale. A contribuire a questa crescita è stato anche il muso bizzarro delle saiga, che agisce come filtro naturale contro sabbia e polvere: un’arma evolutiva che ha aiutato questi animali a sopravvivere nel clima ostile delle steppe eurasiatiche.

Nel frattempo, il Ministero dell’Agricoltura della regione di Saratov ha avviato valutazioni sui danni e promesso un piano di sostegno agli agricoltori. Ma le soluzioni sono complicate: come si gestisce un’invasione pacifica ma distruttiva di animali protetti? Per ora, Putin si trova davanti ad un’invasione di antilopi erbivore che potrebbe mettere in crisi una parte significativa del raccolto russo.

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