Distanti 3,8 km e 21 ore

Le Isole Diomede, dove si può vedere... il futuro

Sono gli avamposti estremi di Russia e Stati Uniti: si "guardano", ma distano quasi un giorno intero

Le Isole Diomede, dove si può vedere... il futuro
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Divise da 3,8 chilometri e... quasi un giorno. E la curiosa situazione delle Isole Diomede, gli avamposti più vicini tra loro di Russia e Stati Uniti d'America. Una caratteristica che le rende decisamente uniche al mondo.

Le isole Diomede, dove si può vedere... il futuro

Le Isole Diomede sono un caso affascinante dal punto di vista del fuso orario perché, pur essendo geograficamente vicinissime, si trovano in due giorni diversi.

Esattamente in mezzo tra di loro passa la Linea Internazionale del Cambio di Data (IDL - International Date Line), il punto del mondo è in cui ogni nuovo giorno inizia e poi, 24 ore dopo, finisce.

Le due isole sono:

  • Piccola Diomede (Little Diomede), che appartiene agli Stati Uniti (Alaska).
  • Grande Diomede (Big Diomede), che appartiene alla Russia.

Le isole sono separate dallo Stretto di Bering e distano solo circa 3,8 km l'una dall'altra.

La particolarità del fuso orario

La particolarità di questi luoghi sta nel fuso orario:

  • Grande Diomede (Russia) segue il fuso orario di UTC+12.
  • Piccola Diomede (USA) segue il fuso orario di UTC-9 (fuso dell'Alaska).

Questo significa che tra le due isole c'è una differenza di 21 ore, nonostante la breve distanza.

In pratica, se su Piccola Diomede è lunedì alle 12, su Grande Diomede sono le 9 di martedì. Per questo motivo, Grande Diomede è soprannominata "l'Isola del Domani", mentre Piccola Diomede è "l'Isola di Ieri".

Questa peculiarità rende le Isole Diomede uno dei pochi luoghi al mondo in cui si può letteralmente "vedere il futuro" a occhio nudo.

La storia delle Isole Diomede

Le isole furono avvistate per la prima volta dagli europei il 16 agosto 1728 dall'esploratore danese Vitus Bering, che le battezzò con il nome di San Diomede, in onore del santo cristiano festeggiato quel giorno. Tuttavia, le isole erano già abitate da secoli dagli Inuit, che le utilizzavano come punti di transito nelle loro rotte commerciali e di caccia.

Per lungo tempo, le Isole Diomede furono considerate un unico territorio appartenente alla Russia zarista. Tuttavia, nel 1867, con la cessione dell'Alaska agli Stati Uniti, il confine tra i due paesi venne tracciato proprio nello Stretto di Bering, dividendo ufficialmente le isole. Da quel momento, la Diomede Maggiore divenne territorio statunitense, mentre la Diomede Minore rimase sotto il controllo russo.

La Guerra Fredda e la divisione totale

Durante la Guerra Fredda, le Isole Diomede acquisirono un significato geopolitico cruciale. Il piccolo tratto di mare tra le due isole divenne noto come "il ponte di ghiaccio della Guerra Fredda", poiché rappresentava uno dei punti più vicini tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Mentre gli abitanti della Diomede Maggiore poterono continuare a vivere sulla loro isola, quelli della Diomede Minore furono evacuati dal governo sovietico e trasferiti nell'entroterra per evitare contatti con gli americani. Questa separazione fisica e politica rimase in vigore per decenni, trasformando le due isole in un simbolo della divisione tra Est e Ovest.

La situazione attuale

Oggi, la Diomede Maggiore è abitata da una piccola comunità inuit, mentre la Diomede Minore è una base militare russa senza popolazione civile permanente. Nonostante la fine della Guerra Fredda, il confine tra le due isole è ancora rigorosamente sorvegliato, e le comunicazioni tra le due sponde restano limitate.