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Turisti pasticcioni al museo: si siedono su una sedia di Swarovski e la distruggono

E' successo a Palazzo Maffei a Verona. Ma c'è chi ha fatto anche di peggio...

Turisti pasticcioni al museo: si siedono su una sedia di Swarovski e la distruggono
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Di mezzo ci sono sempre loro. Le foto, da tenere come ricordo o - più probabilmente - da postare sui social. Se l'obiettivo era impressionare i followers, beh, questi due turisti in visita al museo di Palazzo Maffei a Verona sono andati addirittura oltre, diventando virali in tutto il mondo...

Verona: turisti distruggono sedia di Swarovski al museo

Per poter scattare una foto simpatica due turisti hanno compiuto un gesto imprudente e irrispettoso che ha causato danni a un’opera d’arte all’interno di Palazzo Maffei, nel cuore del centro di Verona.

L’incidente, come racconta Prima Verona, è avvenuto il 12 giugno 2025, durante una visita al museo da parte di una coppia di turisti. A fare le spese della loro "bravata" è stata una scultura realizzata dall’artista Nicola Bolla: una sedia ispirata a quella del celebre dipinto di Van Gogh, interamente rivestita di cristalli Swarovski.

Le immagini delle telecamere di sorveglianza, diffuse anche sui canali social del museo, mostrano i due in attesa che l’addetto alla vigilanza si allontani dalla sala. A quel punto, l’uomo si siede sulla sedia, che si rompe sotto il suo peso.

Danni ingenti

Il gesto ha causato danni ingenti: la stima varia tra i 10.000 e i 18.000 euro, comprendendo sia il valore dell’opera sia i costi per il successivo restauro. L’episodio ha spinto la direzione del museo a presentare denuncia contro ignoti, dato che i responsabili si sono allontanati subito dopo, senza lasciare tracce identificative. Il museo ha anche precisato che la diffusione del video non ha finalità punitive, ma intende sensibilizzare il pubblico sull’importanza del rispetto per il patrimonio artistico.

La registrazione diventa virale

La registrazione dell'accaduto diventa virale e il museo pubblica un reel sul suo canale Instagram, invitando al rispetto per l’arte. Non si tratta di una semplice denuncia: l’episodio viene trasformato in una campagna di sensibilizzazione, per richiamare l’attenzione sulla fragilità delle opere e sulla necessità che tutti ne abbiano cura e rispetto.

Inizia con queste parole il racconto sui social della direttrice Vanessa Carlon:

"Sarebbe ridicolo se non fosse accaduto realmente. L’incubo di ogni museo".

Il video mostra due turisti in visita che, atteso l’allontanamento del personale di sorveglianza, cercano di scattare una foto “ad effetto”. Con un comportamento irresponsabile si siedono sulla delicata opera dell’artista Nicola Bolla (Saluzzo 1963), la sedia “Van Gogh”, realizzata con centinaia di Swarovski. La scultura si spezza davanti ai loro occhi.

Il reel, pubblicato su Instagram dalla Casa Museo di Piazza delle Erbe, mostra anche il rientro dell’opera dopo un restauro impegnativo. La direzione del museo ha spiegato che la scelta di condividere le immagini è nata dalla volontà di fare di questo episodio un’occasione di riflessione collettiva.

“L’arte va sì amata e goduta, ma rispettata sempre”, è il messaggio finale del museo. La direttrice ha anche ringraziato le tante persone che ogni giorno visitano Palazzo Maffei con passione e rispetto.

Il ritorno dell’opera restaurata

Grazie all’intervento del dipartimento di sicurezza e alle restauratrici, l’opera è stata recuperata e riportata al pubblico. Nei primi giorni dopo l’incidente non era chiaro se la sedia sarebbe stata salvata, ma l’intervento ha avuto successo. Ora la scultura si trova nuovamente al suo posto nel percorso museale.

Anche l’assessora alla sicurezza di Verona, Stefania Zivelonghi, ha commentato l’episodio, evidenziando l’importanza della consapevolezza e del senso civico nei luoghi della cultura.

Il caso riapre il dibattito sul rispetto del patrimonio artistico e sulla necessità di educare i visitatori alla responsabilità collettiva verso l’arte. Palazzo Maffei, nel condividere le immagini dell’accaduto, ha voluto lanciare un messaggio chiaro: l’arte è di tutti, ma va trattata con rispetto.

I genitori si distraggono, il figlio rovina un dipinto da 50 milioni

Non si tratta certo della prima opera danneggiata da turisti. Recentemente aveva fatto scalpore quanto accaduto al Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam dove un bambino ha accidentalmente danneggiato un prezioso dipinto di Mark Rothko, stimato fino a 50 milioni di euro.

Il dipinto in questione, "Grey, Orange on Maroon, No. 8" del 1960, è una delle opere più significative del museo. Durante una visita, in un momento di distrazione, il bambino ha graffiato la parte inferiore della tela, lasciando segni visibili sulla superficie non verniciata dell'opera.

I precedenti (sempre di Rothko)

Questo non è il primo incidente che coinvolge opere di Rothko. Nel 2012, un uomo ha vandalizzato il dipinto "Black on Maroon" alla Tate Modern di Londra, scrivendo con un pennarello indelebile sulla tela (in quel caso il danneggiamento fu volontario). Il restauro dell'opera ha richiesto oltre un anno di lavoro.

In un altro caso, nel 2011, visitatori del Boijmans Van Beuningen hanno accidentalmente danneggiato un'installazione artistica calpestando una piattaforma ricoperta di burro di arachidi.