Riesce a creare lo Spid di un'altra persona per mettere a segno un'incredibile truffa
Inquietante che qualcuno riesca a creare lo Spid di un'altra persona: l'identità digitale è quella che usiamo per le cose più personali o delicate

Non è ben chiaro come abbia fatto. Eppure c'è riuscito: ha creato lo SPID di una coetanea e poi ha messo in atto una truffa che ha dell'incredibile (considerando in più anche che uno stava a Napoli e l'altra a Mantova).
Già è inquietante che qualcuno riesca a creare lo Spid di un'altra persona: l'identità digitale è quella che usiamo per le cose più personali (per consultare il fascicolo sanitario, ad esempio) o delicate (tutto ciò che c'è nel profilo personale Inps o dell'Agenzia dell'entrate).
Ma la diabolica astuzia è stata quella di inventarsi una dichiarazione dei redditi del tutto campata in aria: il truffatore ha caricato un modello 730 fasullo della ragazza per "fregarle" un rimborso di cui la vittima aveva effettivamente diritto.
Truffata tramite lo Spid a Mantova
La truffa ben architettata è stata scoperta dai Carabinieri della Stazione di Castel Goffredo, provincia di Mantova, Lombardia, che hanno denunciato un giovane di 24 anni residente a San Giorgio a Cremano (Napoli) accusato di essersi impossessato dello Spid di una coetanea per incassare illegalmente un rimborso fiscale.
La vicenda ha preso il via con la querela presentata dalla ragazza. Pur avendo diritto a un rimborso di circa 3mila euro sulla dichiarazione dei redditi 730 per l’anno 2024, non ha mai ricevuto alcun accredito. Da qui, l’avvio di un’indagine da parte dei militari.
Gli accertamenti hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del 24enne campano che avrebbe messo in atto un piano efficace. Utilizzando documenti falsificati, è riuscito a creare un’identità digitale intestata alla vittima, attivando un account Spid all’insaputa della stessa.
Con le credenziali ottenute illegalmente, ha avuto accesso al portale dell’Agenzia delle Entrate dove ha caricato un modello 730 con dati falsi, richiedendo e ottenendo il rimborso che spettava alla denunciante.
Una vera e propria appropriazione indebita digitale che dimostra quanto il crimine informatico possa colpire anche nella sfera più personale.
I Carabinieri hanno prontamente bloccato il flusso del denaro e segnalato il caso alla Procura della Repubblica competente. Il 24enne è stato denunciato per truffa aggravata, sostituzione di persona, falsità materiale e accesso abusivo a sistemi informatici.