Storia commovente

La storia di Fido: il cane simbolo di fedeltà eterna

Per 14 anni tutte le sere è andato a "prendere" il suo padrone alla fermata del bus nonostante il suo umano non ci fosse più

La storia di Fido: il cane simbolo di fedeltà eterna
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Nel cuore della Toscana, a Luco del Mugello, una piccola frazione del comune di Borgo San Lorenzo (Firenze), visse un cane il cui nome è diventato sinonimo di fedeltà assoluta: Fido. Nato nel 1941, Fido era un cane meticcio dall’animo gentile che instaurò un legame indissolubile con il suo padrone, un operaio del posto. (in copertina l'inaugurazione del monumento a lui dedicato, con il cane presente)

Fido, l'esempio di fedeltà assoluta

Ogni mattina, il suo umano prendeva l’autobus per andare a lavorare a Borgo San Lorenzo, e ogni sera, Fido si recava puntualmente alla fermata ad attenderlo per accompagnarlo a casa. Un rituale semplice, quotidiano, che testimoniava l’amore silenzioso ma profondo tra un uomo e il suo cane.

Un triste destino

Ma il destino volle spezzare quella consuetudine. Nel 1943, durante uno dei bombardamenti aerei che colpirono l’Italia nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, il padrone di Fido perse la vita. Da quel giorno, Fido non lo rivide mai più.

Eppure, per ben 14 anni, Fido non smise di sperare. Ogni sera, con una puntualità commovente, si presentava alla fermata dell’autobus, nella speranza che quell’uomo tornasse. Sfidando il tempo, le stagioni, l’età che avanzava, Fido continuò la sua veglia silenziosa, diventando un simbolo vivente di amore incondizionato.

Il 9 giugno 1957, a circa 16 anni, Fido morì. Ma la sua storia non fu dimenticata. Commosso da tanta lealtà, il comune di Borgo San Lorenzo gli dedicò una statua in ceramica smaltata, poi sostituita da un monumento in bronzo visibile ancora oggi nella piazza principale del paese, con la semplice scritta:

“A Fido, esempio di fedeltà”.

Un simbolo eterno

La storia di Fido si affianca a quella di altri cani famosi come Hachikō in Giappone, dimostrando come la lealtà animale sia capace di superare il tempo, la morte e perfino la comprensione umana.

Fido non parlava, non scriveva lettere, non lasciò memorie. Ma con il suo silenzioso pellegrinaggio quotidiano, ha lasciato una delle più potenti testimonianze di amore puro e incrollabile che la storia italiana ricordi.