Non tutti possono vantare una nonna che avrebbe fatto infuriare Hitler. Ma Helena Bonham Carter sì.
L’eccentrica attrice britannica, nota per i suoi ruoli in Fight club, Harry Potter, The Crown e Alice nel Paese delle Meraviglie, discende da una donna straordinaria: Lady Violet Bonham Carter, baronessa Asquith di Yarnbury, figlia di un primo ministro e instancabile voce contro il fascismo.
La storia di Lady Violet Bonham Carter
Nata nel 1887, Violet era la figlia di Herbert Henry Asquith, primo conte di Oxford e Asquith e premier del Regno Unito durante la Prima guerra mondiale. Cresciuta in un ambiente politico, intelligente e determinata, divenne presto una figura influente nella vita pubblica britannica. Amica intima di Winston Churchill, con cui condivise idee e battaglie, Lady Violet era famosa per il suo spirito brillante e la sua lingua tagliente. Qualità queste, che non passarono inosservate nemmeno oltre la Manica.
Negli anni Trenta, mentre il nazismo prendeva piede in Germania, Lady Violet fu una delle voci più forti nel denunciare l’ascesa di Hitler e la minaccia del fascismo. Famoso un discorso nel quale dichiarò:
“In Germania, la libertà come la concepiamo sembra essere morta nelle ultime settimane, in un batter d’occhio… e ha lasciato il posto a un incubo regno di forza”.

Quelle parole, unite al suo attivismo antifascista, bastarono a farle guadagnare un posto nel famigerato “Libro Nero” di Hitler, una lista segreta di persone che il regime nazista avrebbe voluto arrestare o eliminare in caso di invasione della Gran Bretagna. Una sorta di “lista nera dei nemici del Reich”. Violet Bonham Carter vi compariva accanto a politici, intellettuali e membri della famiglia reale.
Durante la Seconda guerra mondiale, invece di ritirarsi, Lady Violet scelse di servire come guardiana antiaerea durante il blitz, aiutando i londinesi a mettersi in salvo dai bombardamenti tedeschi. Non solo: fu anche tra le prime a schierarsi in difesa dei rifugiati ebrei, firmando garanzie personali per permettere a famiglie perseguitate di entrare nel Regno Unito. In un caso, il suo intervento salvò un’intera famiglia giunta in Inghilterra un solo giorno prima della chiusura delle frontiere.
Attivista per i diritti delle donne, presidente del Partito Liberale e pioniera della politica femminile britannica, Lady Violet continuò a far sentire la sua voce anche dopo la guerra. Entrò nella Camera dei Lord come baronessa Asquith e difese con passione leggi progressiste su aborto e omosessualità.

Morì nel 1969, ma la sua eredità di coraggio, intelligenza e umanità sopravvive nella memoria della nipote Helena. L’attrice ha raccontato con orgoglio la storia della nonna, aggiungendo:
“Tutti dovrebbero scoprire chi erano i propri nonni. Portiamo ciò che hanno fatto dentro di noi. Hanno molto da insegnarci”.
E in effetti, la nonna di Helena Bonham Carter insegna una lezione ancora attuale: che la voce di una sola donna, pronunciata con coraggio, può arrivare tanto lontano da finire… perfino nel libro dei nemici di Hitler.