Il prete impone la benedizione... con lo spruzzino
L'inaugurazione di un'attività commerciale ha sollevato polemiche per la scelta non "convenzionale" di don Alessandro Di Stefano

Una cerimonia informale e tra amici, nel paese, per l'inaugurazione di un negozio d gastronomia, con tanto di benedizione del parroco. Ma è stata proprio la versione "non convenzionale" di quest'ultima a far diventare virale a livello nazionale un appuntamento che altrimenti sarebbe rimasto tra i confini di Acireale, in provincia di Catania.
Hanno fatto invece il giro d'Italia le immagini di don Alessandro Di Stefano, parroco della chiesa di San Sebastiano ad Acireale, che benedice l'attività con uno "spruzzino" per nebulizzare sui fedeli l'acqua santa.
Don Alessandro Di Stefano e la benedizione con lo spruzzino
La scena è stata ripresa e diffusa su alcuni canali locali e sui social network, e naturalmente ha diviso i fedeli. Da un lato c'è chi si è divertito e non ha visto nulla di male (e di blasfemo) nell'operato del sacerdote, ma non è mancato chi si è indignato, tanto che la vicenda è arrivata perfino sul tavolo del vescovo di Catania.
Le parole del titolare del negozio
Sulla vicenda è intervenuto anche il titolare dell'attività, che in un post social ha "difeso" don Alessandro:
"In riferimento al recente clamore mediatico suscitato dalla benedizione del nostro locale da parte di don Alessandro Di Stefano, sentiamo il dovere di esprimere alcune precisazioni. L'episodio in questione si è svolto in un contesto informale e familiare e la benedizione è stata accolta con gioia e gratitudine da parte di tutti i presenti".
"Desideriamo sottolineare con chiarezza, al contrario di quanto sostenuto, che nessuna delle persone presenti ha mostrato fastidio, disagio o indignazione per quanto accaduto. Al contrario, è stato un momento vissuto con serenità e partecipazione, nel segno della semplicità che contraddistingue don Alessandro. Io e la mia famiglia lo conosciamo da tempo e possiamo testimoniare la sua serietà, la sua dedizione e la sua profonda umanità".
"È una persona amata e rispettata; riteniamo, dunque, profondamente ingiusto che un gesto così marginale e bonario venga trasformato, con dolo, in oggetto di pubblico ludibrio, travisando completamente le intenzioni e il contesto. Esprimiamo pieno sostegno e affetto a don Alessandro Di Stefano, certi che il suo operato continuerà a essere fonte di bene per tanti".