Fuggire dal grande caldo estivo? A Barcellona la soluzione sono musei, biblioteche e... asili nidi
Si chiamano "rifugi climatici" e offrono refrigerio durante tutta la torrida estate catalana. E aumentano anche le "zone d'ombra"

Barcellona ha trovato un modo tutto suo per sfuggire al caldo torrido: entrare in un museo, sedersi in biblioteca, giocare in un’area giochi con fontane o... fermarsi all’asilo nido. Niente vacanze esotiche o fughe in montagna: nella capitale catalana, si combatte l’afa con creatività, buon senso e un pizzico di genialità urbana.
Pronti oltre 400 "rifugi climatici"
Il Comune ha deciso di affrontare le ondate di calore – ormai una certezza dell’estate, più che un’emergenza – con una rete sempre più fitta di "rifugi climatici". Non si tratta di bunker anticaldo o strane invenzioni futuristiche, ma di spazi pubblici e semi-pubblici già esistenti, come piscine, centri civici, musei, biblioteche, scuole e aree verdi, opportunamente adattati per diventare veri e propri “santuari refrigeranti”.

Per l'estate del 2025, i rifugi a disposizione dei cittadini saranno 400: una cinquantina in più rispetto all’anno scorso, distribuiti in modo capillare in tutta la città. L’obiettivo? Garantire che oltre il 90% della popolazione ne abbia uno raggiungibile a piedi in meno di dieci minuti. E la mappa è davvero democratica: ogni quartiere avrà almeno un rifugio.
A spiegare il piano è stata Laia Bonet, vicesindaca con deleghe all’Urbanistica, alla Transizione ecologica e all’Abitazione, che ha sottolineato l’impegno della città a proteggere i più vulnerabili, soprattutto bambini e anziani. Ed è proprio pensando a loro che molti di questi rifugi rimarranno aperti anche nel mese più complicato: agosto. Quando tutto rallenta – o chiude – Barcellona promette refrigerio e accoglienza: saranno 256 i rifugi aperti nei giorni feriali, 189 nei weekend.
Lanciato anche il "Plan de Sombra"
Ma la strategia va oltre l’apertura di porte climatizzate. L’amministrazione ha pensato anche all’esterno, con interventi urbani mirati a rinfrescare l’ambiente pubblico. È stato così lanciato il “Plan de Sombra” (piano dell'ombra), un piano per creare sempre più zone ombreggiate: quest’estate saranno oltre 70, ma l’ambizione è di arrivare a 194 entro il 2027. Intanto, in molte piazze e aree gioco, sono stati installati giochi d’acqua attivi nelle ore meno calde, per offrire ai più piccoli un divertimento a getto d’acqua… e a costo zero.
Non mancano nemmeno i “micro-rifugi”, come farmacie o piccoli negozi, che offrono brevi soste al fresco, e un sistema di allerta meteo in tre livelli che informa tempestivamente i cittadini in caso di temperature estreme.

Dietro a tutto questo c’è una filosofia chiara: non solo sopravvivere al caldo, ma vivere bene anche quando il termometro sfiora i 40 gradi. Barcellona non si limita a reagire all’emergenza, ma si adatta, si organizza e trasforma la crisi climatica in un’occasione per migliorare la qualità della vita urbana.
Un’idea semplice, replicabile e – ammettiamolo – davvero geniale: quando il caldo è insopportabile, entrare in biblioteca diventa un atto di salvezza. O almeno un modo elegante per non... sciogliersi in strada.