Una pianta tanto affascinante quanto micidiale. È il giacinto d’acqua, un fiore galleggiante dai colori vivaci che sembra innocuo ma nasconde un potere devastante: può soffocare interi ecosistemi acquatici.
Questa specie, tra le più letali e invasive al mondo, è finita al centro di un’inchiesta condotta dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Cremona.
È stato infatti scoperto un traffico illegale: centinaia di esemplari coltivati e venduti clandestinamente nel territorio cremonese, nonostante la vendita, la detenzione e la diffusione del giacinto d’acqua siano vietate in tutta l’Unione Europea.

Fiore killer coltivato e venduto illegalmente
Tutto è partito da una segnalazione proveniente da una rete di monitoraggio ambientale. Le indagini dei Carabinieri Forestali hanno così condotto a un’azienda agricola locale sospettata di coltivare e commerciare il pericoloso giacinto d’acqua.
Durante i controlli, gli agenti hanno scoperto circa 500 piante pronte per la vendita. Un numero impressionante se si considera che bastano pochi esemplari per compromettere interi bacini idrici.
Per scongiurare la diffusione accidentale, i Carabinieri Forestali hanno rintracciato anche parte delle piante già vendute, imponendo sanzioni per un totale di 14mila euro ai compratori.
Azienda cremonese nei guai
Il titolare dell’azienda è stato denunciato all’autorità giudiziaria. La legge è chiara: chi introduce o commercializza specie aliene invasive rischia fino a tre anni di arresto o multe che possono arrivare a 150mila euro, oltre alla sospensione della licenza.
Le piante sequestrate saranno ora affidate al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che provvederà alla loro distruzione controllata per evitare nuovi rischi.
Una bellezza che uccide
Originario del Sud America, il giacinto d’acqua è un esempio perfetto di come la natura possa essere tanto incantevole quanto pericolosa. Le sue foglie galleggianti formano tappeti fitti e impenetrabili che bloccano la luce solare, privano le acque di ossigeno e soffocano la vita di pesci e piante.
In Italia, nonostante il suo aspetto ornamentale, questa specie ha già provocato danni gravi a laghi, fiumi e canali, compromettendo habitat naturali di grande valore ecologico.
Una minaccia in crescita
Oggi, nell’Unione Europea, si contano oltre 12mila specie aliene: molte approfittano del cambiamento climatico per espandersi, alterando gli equilibri naturali. Per questo Bruxelles e gli Stati membri aggiornano costantemente le norme per prevenirne la diffusione.