COINCIDENZA SALVA VITA

“C’è un medico a bordo?” E si alzano in quindici. La storia incredibile di Dorothy Fletcher salvata in volo da un gruppo di cardiologi

I medici erano in viaggio verso Orlando per partecipare a una conferenza internazionale sul cuore. La 67enne per il matrimonio della figlia

“C’è un medico a bordo?” E si alzano in quindici. La storia incredibile di Dorothy Fletcher salvata in volo da un gruppo di cardiologi

Il 7 novembre 2003, Dorothy Fletcher era su un volo transatlantico da Manchester alla Florida. La 67enne di Liverpool doveva andare al matrimonio di sua figlia Christine, un viaggio pieno di emozione e attesa. Ma a metà del tragitto, tra le nuvole e il ronzio dei motori, la gioia si trasformò in paura.

Una coincidenza salva vita

Dorothy iniziò a sentire un dolore terribile al petto, che si irradiava alla schiena e al braccio. Sudava copiosamente, tremava, faticava a respirare.

Mi sono resa conto che stavo avendo un infarto”, racconterà poi.

L’assistente di volo, in preda al panico, prese il microfono e pronunciò la frase che tutti abbiamo sentito almeno una volta nei film:

“C’è un medico a bordo?”

Silenzio. Poi un passeggero si alzò. Poi un altro. E un altro ancora. In pochi secondi, quindici persone si erano messe in piedi nel corridoio dell’aereo, tutte dirette verso la donna in difficoltà.

Non erano medici qualsiasi: erano quindici cardiologi, in viaggio verso Orlando per partecipare a una conferenza internazionale sul cuore. Una coincidenza che ha dell’incredibile e che quella mattina, a oltre 10.000 metri d’altezza, ha salvato una vita.

L’intervento sull’aereo

Tra il carrellino delle bibite e il sedile reclinato, i dottori hanno improvvisato un piccolo reparto d’emergenza. Con il kit medico di bordo hanno monitorato i battiti, somministrato medicinali e gestito la crisi fino all’atterraggio di emergenza a Charlotte, nella Carolina del Nord.

“Ho sentito una voce dire: ‘La stiamo perdendo’, e volevo dirgli che non ero morta!”, ha raccontato ridendo Dorothy, anni dopo. “Poi un altro medico ha detto di aver trovato il polso. Mi hanno salvato la vita. Sono stati meravigliosi”.

Dorothy Fletcher

Dopo due giorni in terapia intensiva e altri tre in un reparto normale, Dorothy ha potuto riprendere il suo viaggio e, incredibilmente, partecipare al matrimonio di sua figlia.

“Non posso credere che ci fossero così tanti medici, e per di più cardiologi, su un aereo”, ha detto. “Vorrei poterli ringraziare tutti, ma non so nemmeno chi fossero”.

Sua figlia Christine, che ha poi sposato il fidanzato Gareth in Florida, ricorda quell’anno come “il migliore e il peggiore della vita”:

“Dobbiamo tutto a quei cardiologi e alla compagnia aerea. Mia madre non sarebbe qui senza di loro”.