Benvenuto al primo cucciolo di gorilla italiano dopo 50 anni
Allo Zoosafari di Fasano l’evento raro che accende la speranza per la conservazione e la protezione della specie

Allo Zoosafari di Fasano, in provincia di Brindisi, è venuto alla luce un cucciolo di gorilla: il primo nato in Italia dopo quasi cinquant’anni.
Un evento eccezionale, che la stessa struttura ha definito “un faro di speranza nel cammino verso la conservazione e la protezione della specie”. Nel post pubblicato su Facebook dallo zoo, Mamma Tamani, una femmina di 31 anni, lo tiene stretto tra le braccia, lo coccola e lo protegge, sotto lo sguardo vigile di papà Nasibu, giovane silverback di 17 anni arrivato dalla Germania, e dei compagni Thabo e Tonka.
Un evento unico
Le immagini diffuse sui social raccontano una storia che non ha bisogno di parole: il piccolo rannicchiato tra il petto della madre e quei gesti di cura che sembrano incredibilmente simili ai nostri. Basta osservarli per capire quanto ci assomigliano, e quanto la loro sopravvivenza sia legata alla nostra responsabilità.
Non è stato un caso. Lo Zoosafari ha lavorato per anni a un habitat pensato non per lo spettacolo, ma per il benessere dei gorilla: oltre mille metri quadrati di spazi verdi, legno, cascate, zone private e collegamenti che permettono al gruppo di vivere e muoversi con naturalezza. Proprio quell’equilibrio, insieme alla presenza di Nasibu, ha reso possibile la nascita.
Per capire la portata della notizia, basta ricordare che fino a poco tempo fa l’Italia contava un solo gorilla: Riu, morto nel 2023. Oggi, invece, a Fasano è tornata la vita, e con lei una speranza concreta per la conservazione di una delle specie più minacciate al mondo.
“È un evento unico, il primo in Italia dopo quasi 50 anni – ha scritto lo Zoosafari sulla propria pagina Facebook – e rappresenta un faro di speranza nel cammino verso la conservazione e la protezione della specie”.
In fondo, la nascita di un gorilla non è soltanto un fatto di cronaca zoologica: è un promemoria prezioso di quanto la natura riesca ancora a sorprenderci, e di quanto il suo destino sia, inevitabilmente, legato al nostro.