In queste settimane sono al cinema e proprio il 12 settembre ricorre l’anniversario del loro debutto in televisione.
Chi non ha mai visto un Puffo e si è chiesto: “Perché sono blu?” La risposta non è scientifica, ma nasce da scelte artistiche, psicologiche e culturali che hanno reso questi piccoli personaggi icone amate in tutto il mondo.
L’origine del blu dei Puffi: scelta artistica e visiva
I Puffi furono creati dal fumettista belga Peyo negli anni ’50. Nelle prime storie a fumetti erano in bianco e nero, e fu solo con l’introduzione del colore che nacque la famosa pelle blu. Perché il blu? Le motivazioni sono diverse.
- Riconoscibilità: il blu è un colore vivace e facilmente distinguibile dai fondali verdi delle foreste o dagli altri elementi naturali.
- Impatto visivo: comunica calma, simpatia e armonia, caratteristiche perfette per un pubblico di bambini.
- Funzione pratica: altri colori avrebbero potuto confondersi con lo sfondo, mentre il blu li rende immediatamente identificabili.
In sintesi, i Puffi sono blu perché piaceva all’autore e funzionava visivamente, non perché esista un motivo “scientifico” nella realtà.
La psicologia del blu nei Puffi
Il blu non è solo estetica: ha un forte impatto psicologico e culturale. Ecco perché:
- Calma e serenità: i Puffi sono pacifici, cooperativi e amici tra loro.
- Fiducia e lealtà: il colore rafforza il senso di comunità.
- Fantasia e mistero: il blu “non naturale” rende i Puffi magici e fantastici.
Grazie a questo colore, i Puffi sono diventati immediatamente riconoscibili e memorabili, anche al di fuori dei fumetti e dei cartoni animati.
Perché Puffetta è gialla?
Quando Peyo introdusse Puffetta, tutti gli altri Puffi erano blu. Per farla risaltare, fu scelto il giallo, un colore che comunica:
- Energia e vivacità: riflette la curiosità e l’allegria del personaggio.
- Calore e positività: la rende simpatica e solare.
- Attrattiva e attenzione: si distingue immediatamente dagli altri Puffi.
All’inizio Puffetta era stata creata come uno scherzo da Gargamella, quindi il colore insolito sottolineava la sua natura speciale e diversa dagli altri Puffi. Col tempo, il giallo ha rafforzato la sua identità positiva e indipendente, diversa ma integrata nella comunità.
Infine, Grande Puffo ha un cappello e i pantaloni rossi per distinguersi dal resto della “popolazione” del villaggio, ma anche perché il rosso trasmette leadership e autorevolezza.