La leggenda della Papessa Giovanna, la donna che ingannò la Chiesa e diventò Papa
La storia narra che fu scoperta quando partorì in strada durante una funzione pubblica

Nelle ultime settimane l'attenzione del mondo intero è stata attirata dall'elezione del nuovo Papa, Leone XIV. E si è parlato anche delle caratteristiche necessarie per essere eletto Pontefice. Tra queste c'è quella di essere uomo. Ma siamo sicuri che nessuna donna abbia mai guidato la Chiesa?
Tra le più affascinanti e controverse leggende del Medioevo figura quella della Papessa Giovanna, una donna che, travestita da uomo, avrebbe ingannato l’intera Curia romana, salendo al soglio pontificio con il nome di Giovanni. Questa storia, tramandata nei secoli tra cronache, racconti popolari e testi polemici, ha alimentato curiosità, dibattiti teologici e letterari, ponendo interrogativi sull’identità, il potere e la verità storica.
Le origini della leggenda della Papessa Giovanna
La leggenda della Papessa Giovanna appare per la prima volta in forma scritta nel XIII secolo, nel Chronicon Pontificum et Imperatorum di Martino Polono, un cronista domenicano. Secondo il racconto, una giovane donna inglese o tedesca (le versioni variano), molto colta e intelligente, si sarebbe travestita da uomo per poter accedere all’istruzione monastica, preclusa alle donne.
Grazie al suo ingegno, avrebbe fatto carriera nella Chiesa fino a diventare Papa, con il nome di Giovanni VIII, subito dopo la morte di Leone IV, nell'anno 855.
Il parto in strada
La leggenda narra che il suo segreto fu svelato tragicamente: mentre presiedeva una processione solenne per le vie di Roma, la papessa avrebbe dato improvvisamente alla luce un bambino, proprio davanti alla folla.
Lo scandalo fu tale che il popolo, indignato, l’avrebbe lapidata sul posto oppure, secondo altre versioni, fatta imprigionare o mandata in convento.
Verità o finzione?
Gli storici sono pressoché unanimi nel considerare la storia della Papessa una leggenda, frutto della fantasia popolare e delle polemiche medievali. Non esistono prove documentarie coeve che confermino l’esistenza di una donna Papa, e le liste pontificie ufficiali non presentano alcuna lacuna compatibile con l'inserimento di una figura come Giovanna. Inoltre, gli studi filologici indicano che il racconto si sia diffuso a partire da testi scritti almeno due secoli dopo i presunti eventi.
Tuttavia, il successo della leggenda fu enorme, anche grazie al fascino trasgressivo e provocatorio della storia. La Chiesa cercò a lungo di smentirla e rimuoverla dalla memoria collettiva, ma nei secoli successivi apparve in numerose opere, come la Cronaca di Norimberga, e ispirò romanzi, satire e studi femministi.
Un simbolo oltre la storia
Al di là della sua veridicità, la leggenda della Papessa Giovanna ha assunto un significato simbolico potente. In un’epoca in cui il potere spirituale e temporale era quasi esclusivamente maschile, la figura di una donna che riesce a ingannare e superare tutti gli ostacoli fino a raggiungere la vetta del potere religioso rappresenta un atto di ribellione e, in un certo senso, una rivendicazione di dignità femminile.
In tempi moderni, la Papessa è stata ripresa come simbolo femminista, protagonista di romanzi storici, film e opere teatrali. Alcuni vedono nella sua leggenda una metafora delle difficoltà che le donne hanno dovuto affrontare per affermarsi nei luoghi del sapere e del potere.