Pensionato spilla la birra alla festa degli Alpini, l'Inps gli chiede indietro 29.000 euro
Succede a Udine. E ci sono anche alcuni precedenti...

Quattro giorni dietro il bancone all'Adunata nazionale degli Alpini a spillare birra. Un modo per stare in compagnia, divertirsi e - perché no - guadagnare qualche soldo, 180 euro per la precisione. Ma quel "lavoretto" ora potrebbe costare carissimo a un pensionato di Udine di 66 anni, dato che l'Inps ora gli chiede indietro 29.000 euro, cioè un intero anno di pensione.
Pensionato spilla la birra alla festa degli Alpini, l'Inps gli chiede 29.000 euro
Siamo nel 2023 e il protagonista di questa storia, un 66enne ex dipendente di una birreria andato in pensione nel 2021 con Quota 100, accetta di lavorare alla festa degli Alpini, mettendo a disposizione le sue competenze per spillare birra. Il compenso sono 180 euro netti, ma proprio perché li ha incassati ora l'Inps rivuole un intero anno di pensione.
Perché l'Inps rivuole quei soldi
Chi è andato in pensione anticipata beneficiando di Quota 100 non può infatti svolgere alcun lavoro retribuito, pena la sanzione prevista, e cioè la restituzione dell'intero anno di pensione di riferimento.
E' ammessa la sola prestazione occasionale, comunque non superiore ai 5mila euro annui. Il pensionato, però, per i costi assicurativi, aveva firmato un contratto a chiamata, che stride dunque con la normativa.
I precedenti: l'attore e l'aiuto al cugino
Per quanto curiosa, la storia del pensionato friulano non è unica. Robert Stark, 77enne di Merano (Alto Adige), ex sindacalista in pensione dal 2019, aveva risposto a un annuncio per la ricerca di comparse per il film "Io trafficante di virus", dedicato a Ilaria Capua. Un'idea venutagli non solo per movimentare un po' le sue giornate da pensionato, ma anche perché appassionatosi alla vicenda della famosa virologa accusata ingiustamente di traffico illecito di virus.
Un lavoro occasionale, di un solo giorno, nel quale ha interpretato un avvocato del Tribunale di Trento che seguiva la vicenda. Un lavoro regolarmente retribuito: 77 euro, ricevuti da Stark il 22 giugno 2021.
Ma quando l'Inps fa le verifiche chiede indietro 20.000 euro.
Pochi mesi prima la stessa sorte era toccata ad Angelo Menapace, altro pensionato (curiosamente anche lui delle stesse zone, dato che viene da Trento), a cui l'Inps ha richiesto recentemente indietro un anno di pensione.
Menapace, 67 anni, anche lui andato in pensione con Quota 100, aveva aiutato per un mese il cugino nella sua pescheria, percependo 280 euro di stipendio. Ora l'Inps gliene chiede indietro 19.000, l'equivalente di un anno di emolumenti.