Sembra la trama di una commedia all’italiana, e invece è tutto vero: un uomo di 42 anni è stato condannato a 9 mesi di carcere per essersi appropriato non di un tesoro nascosto, ma di un vaso di basilico così rigoglioso da far invidia anche a un ristorante ligure.
Il furto e la restituzione
Teatro della vicenda, decisamente curiosa ma con una spiegazione, è Trieste. Come riportato da Il Piccolo, la vicenda risale a luglio dello scorso anno. L’uomo, durante una passeggiata con il cane, avrebbe avvistato la tentatrice piantina in un giardinetto privato. E, complice forse un improvviso desiderio di pesto fresco, non si sarebbe limitato al classico “rametto al volo”: ha preso l’intero vaso.
Il proprietario, non proprio entusiasta del gesto, ha denunciato il furto ai carabinieri. Le telecamere della zona hanno fatto il resto: il 42enne è stato identificato rapidamente. L’uomo ha poi ammesso tutto, ha restituito la pianta e ha persino risarcito il proprietario. Insomma, finale pacifico… almeno in teoria.
Perché allora la condanna?
Qui la parte meno comica. Il furto in abitazione – categoria in cui rientra anche il prelievo del vaso dal giardino – prevede pene molto severe: da 4 a 7 anni di reclusione, che possono salire a 5–10 anni con aggravanti. Non sono previste attenuanti nemmeno quando il danno è minimo (sì, anche se parliamo di basilico).
Il reato è inoltre perseguibile d’ufficio, quindi la denuncia non può essere ritirata. Il pubblico ministero aveva chiesto un anno e mezzo di condanna, ma grazie al rito abbreviato la pena è scesa a 9 mesi. Purtroppo per il 42enne, i suoi precedenti penali impediscono la sospensione condizionale: se la sentenza diventerà definitiva, rischia davvero il carcere… per un vaso di basilico.