Se non ci fosse di mezzo una persona deceduta, la vicenda sembrerebbe la sceneggiatura di un film: e non uno qualunque, ma Psycho di Alfred Hitchcock. A Borgo Virgilio, in provincia di Mantova, un 57enne è stato scoperto dopo aver portato avanti per tre anni una frode tanto reale quanto inquietante, che ricorda da vicino il rapporto disturbante tra Norman Bates e la madre nel celebre thriller del 1960.
La madre “che continua a vivere”: un macabro parallelismo
Come racconta Prima Mantova, l’uomo avrebbe nascosto il corpo della madre – ormai mummificato – nella cantina di casa, continuando a riscuotere la pensione che l’INPS depositava mensilmente sul conto della donna. Esattamente come Norman Bates, che conservava il corpo della madre e ne sosteneva una parvenza di “vita”, il 57enne avrebbe creato un’illusione amministrativa per prolungare la presenza della donna ben oltre la sua morte, avvenuta intorno al 2022.
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Il travestimento: dal motel all’ufficio anagrafe
Il punto più surreale – e hitchcockiano – arriva con la scadenza della carta d’identità della pensionata. Per evitare blocchi o controlli, l’uomo decide di presentarsi in Comune vestito da donna per impersonare la madre. Una scena che ricorda irresistibilmente la doppia identità di Norman Bates, quando si traveste e parla come la “signora Bates” nel tentativo di tenerla in vita nella sua mente.
La differenza è che qui il travestimento non è frutto di una psicosi, ma di una truffa goffa e disperata. Eppure, il risultato è lo stesso: una figura maschile che assume abiti ed atteggiamenti dell’anziana madre morta per sostenere una finzione ormai fuori controllo.
La trappola che ricorda la rivelazione finale del film
Al Comune, però, il piano è crollato subito. L’impiegato allo sportello avrebbe riconosciuto il 57enne nonostante il camuffamento – un po’ come quando, in Psycho, lo spettatore inizia a intuire che dietro la voce della madre c’è qualcosa che non torna. Con una scusa gli è stato fissato un appuntamento successivo, mentre intanto venivano avvisate le Forze dell’Ordine.
Quando l’uomo si è ripresentato mercoledì 19 novembre 2025, ha trovato ad attenderlo non solo l’ufficio anagrafe, ma anche i Carabinieri. Fermato e identificato, avrebbe addirittura accusato un malore, rendendo necessario l’intervento del 118.
Il corpo mummificato in cantina: un epilogo da brivido
La parte più inquietante della storia emerge però con la perquisizione dell’abitazione. In cantina è stato rinvenuto il corpo mummificato della donna, esattamente come accade nella scena cult finale di Psycho, quando la verità sulla “madre” viene finalmente rivelata.
Gli investigatori ipotizzano una morte naturale, ma sono stati disposti accertamenti medico-legali per chiarire ogni dettaglio. Nel frattempo il 57enne è indagato per occultamento di cadavere e truffa aggravata ai danni dell’INPS.
Una storia che supera la finzione
Ciò che in Psycho è frutto di un genio del cinema, qui prende forma nella realtà: un figlio che mantiene artificialmente viva la madre morta, un travestimento che sfida il buonsenso, un cadavere nascosto dentro casa, e un finale in cui la finzione crolla di fronte alla verità.
Una vicenda che mescola grottesco e orrore, proprio come Hitchcock aveva mostrato più di sessant’anni fa. Solo che stavolta non siamo in un motel isolato, ma nella tranquilla provincia mantovana.
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