LA VERA STORIA

Svelato il mistero di Cicciobello: il volto del bambolotto più famoso d’Italia era di una bambina

Lo scultore primo realizzatore del prototipo originale di Cicciobello si ispirò alla nipote di appena pochi mesi

Svelato il mistero di Cicciobello: il volto del bambolotto più famoso d’Italia era di una bambina

Per oltre sessant’anni, nessuno aveva mai saputo chi fosse il bambino dal viso dolce che aveva ispirato Cicciobello, il bambolotto più famoso d’Italia. Occhi azzurri, guance rotonde, un’espressione tenera e malinconica che ha accompagnato generazioni di bambini. Tutti pensavano si trattasse di un maschietto. E invece non è affatto così.

Il mistero è stato finalmente svelato: dietro al volto di Cicciobello c’era una bambina e il suo nome è Velia Valtulini, nata a Lovere, sulle rive del lago d’Iseo in Lombardia, nel gennaio del 1962.

Il segreto di famiglia

La rivelazione arriva da una ricerca del giornalista lodigiano Francesco Dionigi, pubblicata nel suo libro Storie di lago e presentata durante il Memorial Stoppani di Lovere. Dionigi ha ricostruito un legame familiare che per decenni era rimasto nell’ombra: Velia era la nipote dello scultore Silvestro Bellini, di Adrara San Martino, l’uomo che nel 1962 realizzò per la Sebino Bambole il prototipo originale di Cicciobello.

Velia Valtulini

Proprio i tratti delicati di quella bambina di appena pochi mesi – i lineamenti dolci, gli occhi azzurri, la bocca minuta – divennero il modello su cui Bellini plasmò il viso del bambolotto destinato a diventare un’icona del giocattolo italiano.

“Mi diceva che aveva copiato i miei occhi”

Oggi Velia Valtulini, che vive ancora tra il Sebino e la Val Cavallina, ricorda con affetto e un pizzico di ironia quei giorni:

Velia Valtulini da bambina

“Sono sempre stata orgogliosa — racconta — ma anche terrorizzata che qualcuno lo scoprisse. Da bambina temevo che i compagni di scuola mi prendessero in giro. Mio zio mi diceva sempre che aveva copiato i miei occhi azzurri per quelli di Cicciobello“.

Quello zio-artista, però, non si limitò a rendere immortale il suo volto: quando ideò una nuova bambola pieghevole, la “Metti”, ispirandosi a un desiderio della nipote, scelse ancora lei come musa.

La bambola Metti

“Gli dissi che volevo una bambola piccola da portare sempre con me – ricorda Velia – e così nacque la Metti“.

Dalla Sebino Bambole alle case degli italiani

Cicciobello fu lanciato ufficialmente sul mercato il 5 maggio 1962, proprio l’anno in cui Velia venne alla luce. Il giocattolo, ideato dall’imprenditore Gervasio Chiari, fondatore della Sebino Bambole di Pilzone d’Iseo, conquistò subito i bambini italiani grazie al suo meccanismo “magico”: il pianto quando si toglieva il ciuccio.

Il primo Cicciobello del 1962

La produzione continuò fino al 1984, poi il marchio passò alla Migliorati Giocattoli e infine a Giochi Preziosi, che ne mantiene ancora oggi la popolarità. In sessant’anni, Cicciobello è rimasto nel cuore di milioni di persone, simbolo di un’infanzia fatta di gesti semplici e affetto genuino.