C’è un polpo arancione che “cavalca” lo squalo più veloce del mondo. Sembra l’inizio di una storia per bambini o di una barzelletta sulla natura. E invece no, è tutto vero. Un evento curioso – e anche scientificamente rilevante – avvenuto in Nuova Zelanda e diventato subito virale, tanto da essere ribattezzato con un nome tutto suo, “sharktopus”, dall’incrocio tra shark, squalo, e octopus, polpo.
“Sharktopus”, il polpo che “cavalca” lo squalo
Siamo nel Golfo di Hauraki, vicino all’isola di Kawau, in Nuova Zelanda, dove il team dell’università di Auckland stava svolgendo delle ricerche sulle frenesie alimentari e si è imbattuto in uno squalo mako pinna corta (Isurus oxyrinchus) con un polpo aggrappato alla testa.
“Abbiamo avvistato una grande pinna dorsale grigio metallizzato, tipica di uno squalo mako – racconta la professoressa Rochelle Constantine – Ma poi, un dettaglio arancione sulla testa ci ha incuriosito. Inizialmente, abbiamo pensato a una boa o a una ferita, ma il drone e la GoPro hanno rivelato la verità: un polpo, tenacemente ancorato”.
Come è stato possibile?
Oltre alla bellezza delle immagini, la “strana coppia” ha sollevato più di un interrogativo. Gli squali mako, infatti, prediligono le acque profonde, mentre i polpi vivono principalmente sui fondali del mare. Che ci facevano dunque quasi a pelo d’acqua?
Difficile saperlo. Sicuramente quello che emerge è la grande “tenacia” del polpo, che è rimasto aggrappato per tutto il tempo in cui è stato osservato dai ricercatori (una decina di minuti circa) sulla schiena di uno squalo capace di raggiungere i 50 Km/h.