Talmente rara che...

La piuma più costosa del mondo: venduta all’asta per oltre 28.000 dollari

Pesa appena 9 grammi e vale più del suo peso in oro

La piuma più costosa del mondo: venduta all’asta per oltre 28.000 dollari

Una rara e perfettamente conservata piuma dell’uccello huia, specie ormai estinta, è stata venduta in Nuova Zelanda per la cifra record di 46.000 dollari neozelandesi (circa 28.365 dollari statunitensi). Questo incredibile prezzo le è valso il titolo ufficiale di piuma più costosa del mondo.

Huia, un uccello sacro e ormai scomparso

L’huia (Heteralocha acutirostris) era un uccello endemico della Nuova Zelanda, ormai estinto dall’inizio del XX secolo. Già raro quando gli europei arrivarono sull’isola, fu rapidamente decimato dalla caccia e dal commercio delle sue splendide piume, molto ricercate da collezionisti e mercanti di moda.

Oggi, a più di cento anni dalla sua scomparsa, le piume di huia sono considerate veri e propri tesori, ricercatissimi da musei e appassionati di storia naturale.

Un’asta da record

Secondo la casa d’aste Webb’s Auction House di Auckland, la piuma — in condizioni eccezionali — era stata inizialmente stimata tra 2.000 e 3.000 dollari, ma ha raggiunto quasi dieci volte il suo valore previsto.

“L’huia è un uccello iconico, con cui molte persone sentono un legame speciale,” ha spiegato Leah Morris, responsabile delle arti decorative di Webb’s, in un’intervista al Guardian.

“La piuma è straordinariamente ben conservata: ha mantenuto il suo colore marrone intenso, i riflessi iridescenti e non presenta segni di danni da insetti.”

Un simbolo sacro per il popolo Māori

Oltre alla rarità, il valore della piuma è legato anche alla sua importanza culturale e spirituale. Nella tradizione Māori, le piume di huia erano indossate dai capi tribù come simbolo di prestigio, nobiltà e mana (forza spirituale).

Per questo motivo, ogni piuma rappresenta oggi un pezzo unico di patrimonio culturale neozelandese.

Vale più del suo peso in oro

La piuma più costosa del mondo pesa appena 9 grammi, ma il suo valore è molte volte superiore al prezzo dell’oro. Un record che testimonia quanto il fascino della natura — anche di ciò che è andato perduto — continui a suscitare meraviglia, rispetto e desiderio di conservazione.