Impresa leggendaria

Don Larsen e il gioco perfetto che ha cambiato per sempre la storia delle World Series e del baseball

L'8 ottobre 1956 il pitcher dei New York Yankees eliminò tutti i 27 battitori dei Brooklyn Dodgers. Un'impresa che non è più riuscita a nessuno

Don Larsen e il gioco perfetto che ha cambiato per sempre la storia delle World Series e del baseball

L’8 ottobre 1956, allo Yankee Stadium di New York, il pitcher Don Larsen dei New York Yankees entrò nella leggenda lanciando il primo e unico gioco perfetto nella storia delle World Series.

Una prestazione che non solo decise gara 5 contro i Brooklyn Dodgers, ma divenne uno dei momenti più iconici nella storia del baseball mondiale.

Il contesto: Yankees contro Dodgers, una rivalità storica

Le World Series del 1956 rappresentavano l’apice della rivalità tra Yankees e Dodgers, due squadre simbolo del baseball americano. Dopo quattro gare, la serie era in parità (2-2) e la pressione su Gara 5 era altissima.

Don Larsen, 26 anni, non sembrava destinato a entrare nella storia. Nella sua precedente uscita in Gara 2, era stato duramente colpito e tolto dal monte prima della fine del secondo inning. Ma quello che accadde pochi giorni dopo avrebbe riscritto il destino del baseball.

Gara 5: il giorno perfetto di Don Larsen

Con una calma glaciale e un controllo impeccabile, Larsen affrontò 27 battitori e li eliminò tutti. Nessuna valida, nessuna base su ball, nessun errore difensivo.

Un dominio assoluto contro alcuni dei migliori battitori del tempo: Pee Wee Reese, Duke Snider, Jackie Robinson e Gil Hodges.

Ogni lancio sembrava guidato da un destino favorevole. Al nono inning, con due eliminazioni, il battitore era Dale Mitchell. Larsen lanciò uno slider perfetto: strike three!

Il ricevitore Yogi Berra corse verso il monte e lo abbracciò in una delle immagini più famose nella storia dello sport americano.

Un’impresa irripetibile

Il perfect game di Don Larsen rimane, ancora oggi, l’unico nella storia delle World Series. Quella vittoria per 2-0 diede agli Yankees il vantaggio nella serie, che vinsero poi in sette partite.

Per la sua impresa, Larsen fu premiato come MVP delle World Series 1956.

Oltre alle statistiche, quel giorno rappresentò qualcosa di più: il simbolo della perfezione sportiva, raggiunta da un atleta che fino a pochi giorni prima sembrava destinato all’anonimato.

L’eredità di Don Larsen

Dopo il 1956, la carriera di Don Larsen non ebbe mai più picchi simili, ma la sua impresa rimase immortale.
Intervistato anni dopo, Larsen dichiarò con umiltà:

“Non cercavo di essere perfetto. È semplicemente successo.”

Il suo perfect game è ancora oggi studiato, raccontato e celebrato come una delle più grandi prestazioni nella storia del baseball, un esempio di come la determinazione e la fiducia possano trasformare un giocatore qualunque in una leggenda.

Perché il perfect game di Don Larsen è ancora importante oggi

Dal punto di vista statistico e simbolico, la partita di Larsen è una pietra miliare nella cultura sportiva americana.
Ha ispirato generazioni di lanciatori e resta un riferimento quando si parla di “giorni perfetti” nello sport.

In un’epoca in cui le imprese vengono spesso dimenticate in fretta, quella di Larsen continua a rappresentare autenticità, talento e umanità — i valori che definiscono la grandezza sportiva.