Un fatto che sembra incredibile, ma che purtroppo è realmente accaduto a Bergamo. Un’ambulanza della Croce Verde di Bergamo (sede di Brusaporto), in servizio di emergenza e diretta a sirene spiegate verso l’ospedale con un paziente in codice rosso, è stata multata per eccesso di velocità da un autovelox.
Il racconto dei soccorritori: “Un’ora persa per fare ricorso”
A raccontare la vicenda è Prima Bergamo, quotidiano online del gruppo Netweek.
Gli operatori della Croce Verde hanno spiegato quanto accaduto con un post su Facebook:
“Anche oggi un’ora buona persa a fare ricorso all’ennesimo autovelox. L’ambulanza, in sirena dall’ospedale di Treviglio alla neurorianimazione degli Spedali Civili di Brescia, viaggiava in codice rosso con medico, infermiere e due soccorritori a bordo”.
La contravvenzione, emessa dalla Polizia Provinciale di Brescia, ammontava a 57 euro.
Una multa che, spiegano i soccorritori, “ovviamente sarà archiviata”, ma solo dopo una lunga e inutile trafila burocratica.

Le parole del direttore della Croce Verde: “Meglio pagare se la multa è sotto i 50 euro”
Secondo Erik Persico, direttore della Croce Verde di Bergamo, situazioni del genere sono ormai diventate frequenti:
“Se la multa non supera i 50 euro e non comporta la decurtazione di punti dalla patente dell’autista, preferiamo pagarla e chiuderla lì. Altrimenti si perdono ore preziose di lavoro in ricorsi e burocrazia”.
Ma i problemi non si limitato alle sole multe: a Milano, ha sottolineato Persico amareggiato, ambulanze e auto mediche non sono esentate automaticamente dal ticket della Ztl. E così, ogni due anni è necessario presentare una nuova domanda.
Precedenti casi di multe alle ambulanze
L’episodio di Bergamo non è isolato. In passato, la Prefettura di Brescia aveva persino respinto un ricorso presentato dagli operatori sanitari, giudicandolo “troppo stringato”. Il caso arrivò fino al giudice di pace, con 34 pagine di documentazione depositate. Questa volta la pratica venne archiviata, ma con grande dispendio di tempo ed energie.
Nonostante l’archiviazione, qualche mese più tardi i volontari ricevettero una nuova ingiunzione di pagamento, avviando un’altra trafila burocratica durata mesi.
Un problema diffuso anche in altre città italiane
La vicenda ha scatenato un acceso dibattito sui social. Molti altri soccorritori, anche di regioni diverse dalla Lombardia, hanno confermato di trovarsi spesso in situazioni simili.
Un operatore della Misericordia di Torino, ad esempio, ha commentato:
“È normale, succede anche a noi da anni. Continuiamo a fare ricorsi, ma il problema non si risolve”.
Una riflessione necessaria
Il caso dell’ambulanza multata a Bergamo solleva interrogativi importanti sul rapporto tra emergenze sanitarie, burocrazia e normative stradali.
Se da un lato è comprensibile la necessità di far rispettare i limiti di velocità, dall’altro è difficile giustificare multe ad ambulanze in servizio con pazienti gravi a bordo.