Doveva essere una rievocazione di uno dei momenti più iconici della saga del ragioniere Ugo Fantozzi, ed è finita in un modo che più fantozziano non si può.
Nel weekend a Roma era stata organizzata una rievocazione della Coppa Cobram, la leggendaria gara ciclistica resa immortale da Fantozzi contro tutti, è finita in un clamoroso fiasco.
La corsa, attesissima dagli appassionati della saga di Paolo Villaggio, avrebbe dovuto celebrare i 50 anni dall’uscita del primo film dedicato al ragioniere più sfortunato d’Italia. Ma a poche ore dalla partenza è arrivata la doccia fredda: niente permessi dalla Questura e gara annullata nel cuore della notte.
Una “ca**ta pazzesca” in stile Fantozzi
Gli oltre 80 iscritti, che avevano versato 45 euro per partecipare, si erano radunati con bici e completino pronti per affrontare la mitica salita di Forte Antenne. Peccato che il comunicato ufficiale degli organizzatori, arrivato via mail alle 1:16 di notte, annunciava l’impossibilità di correre per motivi di ordine pubblico.
Molti non avevano neppure letto l’avviso in tempo. Così, una trentina di irriducibili hanno deciso di pedalare comunque, rischiando persino la caduta “sui tavoli della Trattoria al Curvone”, proprio come nel film.
Perché la Coppa Cobram è stata annullata?
La decisione è stata presa per ragioni di sicurezza: nello stesso orario all’Olimpico erano attesi oltre 60mila spettatori per Roma-Verona, e la concomitanza degli eventi avrebbe reso impossibile garantire un deflusso ordinato.
Un imprevisto che la Questura aveva già segnalato all’organizzazione, che ora si è scusata promettendo il rimborso a chi lo richiederà.
Nuova data e menù fantozziano
La gara non è stata cancellata definitivamente: l’appuntamento è già fissato per il 12 ottobre, con il patrocinio del Municipio II di Roma.
Il pacchetto d’iscrizione includeva anche un pasto a tema Fantozzi: frittatona di cipolle, Peroni gelata e polpettine bavaresi, tutto poi devoluto in beneficenza.
Insomma, più che una pedalata è stata una tragicommedia degna del ragionier Filini. Con buona pace degli 80 ciclisti delusi, che attendono il remake della più esilarante “gara ciclistica non competitiva” del cinema italiano.