Ogni anno in Ungheria si tiene una delle competizioni più insolite e sorprendenti del mondo: il Campionato Internazionale di Scavo delle Tombe. Un evento che attira l’attenzione dei media e del pubblico curioso, trasformando il mestiere del becchino in una sfida di abilità, precisione e resistenza fisica.
Una gara unica nel suo genere
Dal 2016, con l’eccezione del 2020 e del 2021 a causa della pandemia, l’Associazione ungherese degli Operatori e Manutentori dei Cimiteri (MTFE) organizza questa singolare competizione. L’obiettivo non è solo decretare i campioni mondiali di scavo delle tombe, ma anche dare visibilità a una professione spesso poco considerata, sottolineando la sua importanza e la sua complessità.
Le regole del Campionato
I partecipanti lavorano in squadre di due persone e devono scavare, in massimo due ore, una fossa di 2 metri di lunghezza, 80 centimetri di larghezza e 1,6 metri di profondità. Una volta completato lo scavo, il compito non è finito: i concorrenti devono riempire di nuovo la buca con circa 2,5 tonnellate di terra, ricreando un tumulo funebre ordinato e preciso.
- I criteri di valutazione sono tre: velocità,
- accuratezza,
- estetica.
Gli ultimi vincitori
L’ultima edizione ha visto trionfare la squadra ungherese Parakletosz Nonprofit Kft, che ha conquistato la vittoria per il secondo anno consecutivo, con un tempo record di 1 ora, 33 minuti e 20 secondi.
I vincitori, László Kiss e Robert Nagy, hanno spiegato di non aver seguito alcun allenamento speciale: la loro preparazione deriva dall’esperienza maturata nel lavoro quotidiano.
Perché un Campionato di becchini?
Al di là dell’aspetto curioso, il Campionato Internazionale di Scavo delle Tombe ha uno scopo ben preciso:
- valorizzare il lavoro dei becchini;
- attrarre i giovani verso questa professione;
- dimostrare che richiede non solo forza fisica, ma anche grande resistenza mentale e precisione tecnica.
Un evento bizzarro che incuriosisce il mondo
Nonostante il tema possa sembrare macabro, la competizione ha un forte valore simbolico e sociale. Negli anni ha attirato squadre provenienti da diversi Paesi, trasformandosi in un evento che unisce spettacolo, tradizione e rispetto per un mestiere fondamentale ma spesso invisibile.