una rarissima apparizione

Il gatto fantasma dell’Himalaya: il misterioso felino di Pallas immortalato a 5.000 metri

Fototrappole nel remoto Arunachal Pradesh svelano la vita segreta di specie rarissime a altitudini estreme

Il gatto fantasma dell’Himalaya: il misterioso felino di Pallas immortalato a 5.000 metri

Per decenni, il gatto di Pallas – un felino dal manto grigio maculato e dallo sguardo intenso – era considerato quasi un fantasma delle montagne dell’Himalaya.

Ora, finalmente, la sua presenza è stata confermata nell’Arunachal Pradesh, a 5.000 metri di altitudine, grazie a una delle 136 fototrappole distribuite da Wwf-India e dal Dipartimento Forestale locale.

Il gatto fantasma dell’Himalaya: il misterioso felino di Pallas immortalato

La campagna di monitoraggio, svoltasi tra luglio e settembre 2024, ha coperto oltre 2.000 km² nei distretti di West Kameng e Tawang, offrendo uno sguardo senza precedenti sulla fauna alpina dell’area orientale della catena montuosa asiatica.

“La scoperta del gatto di Pallas a quasi 5.000 metri è un potente promemoria di quanto poco sappiamo ancora sulla vita nell’alto Himalaya”, spiega il dottor Rishi Kumar Sharma di Wwf-India.

Non è l’unica sorpresa

Ma il felino elusivo non è l’unica sorpresa. Le fototrappole hanno immortalato un leopardo comune a 4.600 metri, un leopardo nebuloso a 4.650 metri, un gatto marmorizzato oltre i 4.300 metri, una civetta himalayana a 4.100 metri e persino uno scoiattolo volante dalla testa grigia a 4.500 metri.

Questi avvistamenti non solo ampliano la mappa della biodiversità locale, ma dimostrano anche l’adattabilità di queste specie a condizioni estreme, tra altitudini elevate, temperature rigide e paesaggi scoscesi.

Prima d’ora, il gatto di Pallas era stato avvistato solo in Sikkim, Bhutan e nel Nepal orientale. La nuova conferma nell’Arunachal Pradesh amplia quindi il suo areale noto, sottolineando quanto gli ecosistemi himalayani rimangano in gran parte inesplorati e misteriosi.

“Che un territorio così remoto possa ospitare leopardi delle nevi, leopardi nebulosi, gatti marmorizzati e ora anche il gatto di Pallas, accanto a comunità pastorali vivaci, è un chiaro segnale della straordinaria ricchezza e resilienza della regione”, aggiunge Sharma, ribadendo l’importanza della conservazione guidata dalle comunità. La scienza e la conoscenza locale, sottolinea, sono essenziali per proteggere i fragili pascoli alpini e garantire un futuro a queste specie straordinarie.