Idea bizzarra, ma funziona

Paghereste mai per andare al matrimonio di due sconosciuti? C'è chi lo fa (e spende pure tanto)

Grazie a un'apposita piattaforma, gli sposi mettono in vendita i "biglietti" per partecipare alle loro nozze

Paghereste mai per andare al matrimonio di due sconosciuti? C'è chi lo fa (e spende pure tanto)
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Partecipare a un matrimonio senza conoscere gli sposi? In Francia sta diventando una vera e propria tendenza, grazie a Invitin, una piattaforma che mette in contatto coppie di futuri sposi e persone disposte a pagare per vivere l’esperienza di un matrimonio, anche da perfetti estranei.

Pagare per un matrimonio di sconosciuti

L’idea è nata quasi per caso. La fondatrice, Katia Lekarski, aveva affittato la sua casa nel sud-est della Francia a un gruppo di invitati a nozze. La figlia di cinque anni, incuriosita, le chiese:

"Perché noi non siamo mai invitati ai matrimoni?".

Da lì, l’intuizione: ci sono persone che adorerebbero partecipare a più matrimoni ma che non ne hanno l’occasione. Perché non vendere “biglietti” per questi eventi, aiutando così anche gli sposi a coprire parte delle spese?

Come funziona

Il meccanismo è semplice: le coppie mettono in vendita un certo numero di posti, e attraverso l’app possono scegliere a chi cederli, dopo aver visionato i profili degli interessati. I prezzi variano dai 150 ai 400 euro a persona. Gli ospiti, però, devono rispettare regole ferree: dress code adeguato, puntualità, consumo moderato di alcol e pubblicazione di foto solo con autorizzazione.

Per alcuni, l’aspetto economico è un incentivo: organizzare un matrimonio costa caro. Ma non sempre è la motivazione principale. Jennifer, 48 anni, e il marito Paulo, 50, che si sposeranno in una villa di campagna vicino a Parigi, invitando circa un centinaio di parenti e amici, hanno deciso di aprire le porte anche a qualche sconosciuto.

"Non è solo per i soldi, che alla fine sono una piccola parte del budget. Ci piace l’idea, siamo estroversi e amiamo condividere", raccontano.

Un'esperienza insolita

Gli acquirenti, dal canto loro, parlano di un’esperienza unica.

"Non ho una famiglia numerosa, quindi non partecipo a molti matrimoni - spiega Laurène, una delle prime clienti di Invitin - È bello poter vivere tradizioni diverse, anche se non conosci nessuno. E poi sono curiosa di vedere le decorazioni, la musica, e ballare fino a tardi".

Succede anche in Italia

E non è solo la Francia a sperimentare questo mercato insolito. In Italia, la startup Wedding Privè, fondata da Davide Genovesi e Luca Manelli, propone ai turisti facoltosi di partecipare a matrimoni tradizionali italiani come esperienza di lusso. I prezzi, in questo caso, vanno da 1.000 a 5.000 euro, a seconda del livello di coinvolgimento desiderato. Oltre a coprire parte delle spese per gli sposi, il pacchetto include una guida che accompagna gli ospiti, traduce e spiega in tempo reale i momenti salienti della cerimonia, garantendo che tutto si svolga senza intoppi.

Un’idea che, almeno inizialmente, può lasciare perplessi. Ma tra la curiosità di chi vuole vivere un matrimonio “da dentro” e il bisogno di coppie di ammortizzare i costi, sembra proprio che il business delle nozze aperte agli sconosciuti stia trovando il suo pubblico.