In Brasile i detenuti che leggono libri hanno uno sconto di pena
Il programma è definito da una legge nazionale, ma finora in pochi ne usufruiscono

Si parla spesso di come il carcere debba essere più rieducativo che punitivo. Ebbene, in Brasile esiste un programma innovativo che permette ai detenuti di ridurre la pena attraverso la lettura di libri. Questa iniziativa, conosciuta come Remição pela Leitura, è regolamentata a livello nazionale ed è pensata per incentivare l’educazione e il reinserimento sociale dei carcerati. Ma come funziona esattamente? E quali sono i suoi benefici?
Cosa prevede la legge sulla riduzione della pena tramite lettura
Il programma è stato introdotto nella Lei de Execução Penal (LEP) e regolamentato dal Conselho Nacional de Justiça (CNJ). Secondo la normativa:
- Ogni libro letto può ridurre la pena di 4 giorni.
- Il massimo è di 12 libri all’anno, quindi fino a 48 giorni di riduzione annuale.
- Il detenuto ha 21-30 giorni per leggere e deve presentare una relazione scritta o orale.
- Una commissione valuta il lavoro e approva la riduzione della pena.
- Questo meccanismo si applica ai detenuti in regime chiuso o semiaperto, ma in alcune carceri è esteso anche ad altri regimi.
I vantaggi del programma
Ma quali sono i vantaggi di questo programma?
- Riduce la recidiva: studi dimostrano che l’educazione in carcere abbassa il rischio di tornare a delinquere.
- Promuove la riabilitazione: la lettura migliora competenze linguistiche e cognitive.
- Offre pari opportunità: grazie a versioni audio e relazioni orali, anche i detenuti analfabeti o con disabilità possono partecipare.
- Diminuisce la pressione carceraria: ridurre le pene significa alleggerire il sovraffollamento delle prigioni.
Criticità e limiti attuali
Nonostante la legge, l’applicazione pratica è ancora ridotta. Secondo studi recenti, infatti, solo l’1% dei detenuti ha usufruito della riduzione tramite lettura per vari motivi. Tra questi il fatto che molte carceri hanno poche biblioteche e scarsa disponibilità di libri ed esistono difficoltà per chi ha bassi livelli di alfabetizzazione.
Il Brasile non è l’unico Paese a usare la lettura come strumento di reinserimento. Programmi simili esistono anche in Colombia e Messico. Tuttavia, la normativa brasiliana è tra le più strutturate, con una base legale nazionale.