In Liguria

Seborga, il Principato più piccolo d’Italia: dove la monarchia è un hobby e l’ironia è sovrana

Tra stradine in pietra, fiori e vista mozzafiato, una simpatica storia di "indipendentismo"

Seborga, il Principato più piccolo d’Italia: dove la monarchia è un hobby e l’ironia è sovrana
Pubblicato:

Nel cuore della Liguria, tra le colline profumate di ulivi e lo sguardo che abbraccia il mare, si nasconde un regno. No, non è una metafora. Si chiama Seborga, è un piccolo borgo medievale di appena 300 anime, e dal 1963 rivendica con affetto e un pizzico di teatralità il suo status di principato indipendente. Avete presente il Liechtenstein? Ecco, Seborga è come il Liechtenstein... ma con più fiori, meno banche, e decisamente più ironia.

Seborga, una monarchia... autoprodotta

Tutto comincia con Giorgio Carbone, fioraio del paese con una passione per la storia locale. Dopo accurate ricerche (e una buona dose di entusiasmo), Giorgio scopre che Seborga, nel Medioevo, era un principato ecclesiastico mai formalmente annesso all’Italia. Da lì, l’illuminazione: se non siamo mai stati annessi, siamo ancora indipendenti!

Il principe Giorgio I

Nel 1963, Carbone viene “eletto” Principe con il nome di Giorgio I. Bandiera, passaporto, inno nazionale, francobolli: tutto rigorosamente seborghese. La sua carica, puramente simbolica, ha trasformato Seborga da minuscolo borgo quasi sconosciuto a meta di curiosi, giornalisti e sognatori. Dopo la sua morte nel 2009, il “trono” è stato passato ad altri regnanti eletti dai cittadini: attualmente, sul trono c’è Nina Menegatto, prima principessa nella storia del “principato”.

Lo stemma di Seborga

Le Istituzioni? Seriamente giocose

A Seborga ci sono guardie in divisa (non armate), targhe automobilistiche personalizzate, e persino un corpo diplomatico (veramente nominato, ma ovviamente non riconosciuto da nessuno stato ufficiale). L’ambasciata in India? Quella era un falso, come abbiamo scoperto di recente. Ma le “vere” ambasciate, ovvero i simpatizzanti seborghesi all’estero, continuano a rappresentare lo spirito goliardico del paese.

Una favola con vista mare

A parte le rivendicazioni (mai bellicose, mai noiose), Seborga resta un gioiello della Riviera: stradine in pietra, panorami mozzafiato, una piazza dove ci si conosce tutti e una comunità orgogliosa della sua storia – reale o reinventata che sia.

Ogni estate, il paese si anima con eventi “principeschi”, sfilate, visite guidate e incontri culturali. E se vi va, potete anche richiedere la cittadinanza seborghese (non sostituisce quella italiana, ma è un ottimo argomento alle cene tra amici).

Le guardie a Seborga

In fondo, un’elegante ironia

Seborga non pretende davvero l’indipendenza: è un gioco storico, identitario e culturale, portato avanti con stile, passione e un sorriso. È una lezione di come si possa prendere sul serio una storia... senza mai prendersi troppo sul serio.