Perché la torre di Pisa pende ma non cade
Quello che pareva un difetto è diventato un tratto distintivo famoso in tutto il mondo

La Torre di Pisa, uno dei monumenti più iconici d’Italia e del mondo, è famosa non solo per la sua bellezza architettonica ma soprattutto per la sua inclinazione. Eppure, nonostante l'inclinazione estrema che ha raggiunto nei secoli, la torre è ancora in piedi. Ma perché non cade?
Perché la torre di Pisa pende
La costruzione della Torre di Pisa iniziò nel 1173 e ben presto gli architetti si accorsero che la struttura cominciava a inclinarsi. Il terreno su cui sorge — una miscela di argilla, sabbia e conchiglie — è poco compatto e incapace di sostenere uniformemente il peso della torre. Già dopo la costruzione del secondo piano, l'inclinazione era visibile.
Un errore di calcolo
Non proprio. All’epoca, le conoscenze geotecniche erano limitate, e nessuno poteva prevedere quanto il terreno avrebbe ceduto. Tuttavia, l’interruzione dei lavori per circa 100 anni (a causa di guerre) si rivelò un vantaggio inaspettato: il terreno si assestò, rendendo possibile il proseguimento della costruzione senza un crollo immediato.
L'inclinazione come fattore di stabilità
Sembra un paradosso, ma parte della stabilità della torre deriva proprio dalla sua inclinazione. Quando si inclina, la torre sposta il proprio centro di gravità. Fino a quando questo centro resta all’interno della base della torre, essa non cade. È un delicato equilibrio, ma finora ha retto.
Interventi di ingegneria moderna
Nel corso del XX secolo, l’inclinazione era diventata pericolosa: nel 1990 la torre fu chiusa al pubblico per evitare il rischio di crollo. Un team internazionale di ingegneri intervenne con un progetto ambizioso: rimuovere una parte del terreno sotto il lato nord per controbilanciare l’inclinazione verso sud. Inoltre, furono installati dei contrappesi e cavi d’acciaio per mantenerla stabile.
Grazie a questi interventi, l’inclinazione è stata ridotta di circa 40 centimetri, e oggi la torre è considerata stabile almeno per i prossimi 200-300 anni.
Un difetto diventato pregio
La Torre di Pisa non cade grazie a una combinazione fortunata di errori storici, lunga inattività, e interventi ingegneristici intelligenti. È un perfetto esempio di come la storia, l’ingegno umano e la scienza possano intrecciarsi per salvare un patrimonio dell’umanità. E paradossalmente, ciò che doveva essere un difetto è diventato il suo tratto più famoso e affascinante.